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Famiglia denuncia: la scuola nega l’accesso alla psicologa dell’alunno con autismo

Bambino con autismo nasconde il volto dietro un foglio durante colloquio con psicologo scolastico, negato accesso alla psicologa di fiducia.

Contesto e dettagli della difficile situazione

Un giovane studente di 15 anni con diagnosi di autismo si trova costretto a protratte discussioni con l’istituto scolastico di Roma, che apparentemente impedisce alla sua psicologa di entrare durante le ore di lezione. La famiglia, preoccupata per il diritto all’inclusione e alla tutela del proprio figlio, ha deciso di intervenire ufficialmente presentando una diffida alla scuola e coinvolgendo le autorità competenti.

La battaglia legale e le richieste dei genitori

La famiglia insiste che il diritto di accesso alla figura professionale di supporto, previsto dalla legge, venga rispettato senza ostacoli o discriminazioni. La diffida, accompagnata da un’istanza alle autorità, evidenzia come le proprie richieste siano state respinte ripetutamente, nonostante la normativa vigente garantisca l’attuazione di un percorso inclusivo.

Dettagli sulla gestione scolastica e le riserve di spazio

Secondo quanto riferito, la scuola avrebbe motivato i rifiuti con presunti problemi di spazio, limitando l’accesso alla psicologa e offrendo soltanto 15 ore di sostegno settimanali. Tali limiti, circa tre ore di supporto al giorno, vengono visti dalla famiglia come insufficienti e come un tentativo di scoraggiare l’iscrizione dello studente, considerato una presenza non del tutto gradita.

Impatto sulla famiglia e sull’inclusione scolastica

  • Sentimenti di discriminazione: i genitori percepiscono un atteggiamento che viola il principio di uguaglianza e di rispetto dei diritti dello studente con autismo.
  • Richiesta di maggiore sensibilità: la famiglia sottolinea la necessità di un’attenzione più empatica e inclusiva, che renda la scuola un ambiente realmente accogliente.

Riflessioni e prospettive future

La vicenda mette in evidenza le criticità legate alla tutela dei diritti degli studenti con disabilità e solleva il dibattito sulla corretta applicazione delle normative di inclusione scolastica. Si auspica che le autorità e le istituzioni educative intervengano per garantire che ogni alunno, indipendentemente dalle difficoltà, possa usufruire di un sostegno adeguato e rispettoso.

Domande frequenti sulla gestione dell'autismo in ambito scolastico

Perché la scuola impedisce l’accesso alla psicologa dell’alunno con autismo? +

Spesso, le scuole citano problemi di spazio o limiti di orario come motivazioni, ma in molti casi ciò può celare una mancanza di volontà di favorire l’inclusione, portando alla negazione dell’accesso di professionisti fondamentali per il supporto dello studente autistico.


Cosa può fare una famiglia se la scuola rifiuta l’ingresso della psicologa? +

Può presentare una diffida formale alle autorità scolastiche, coinvolgere il dirigente scolastico e, se necessario, rivolgersi alle istituzioni competenti per garantire il rispetto delle normative di inclusione e tutela dei diritti dello studente.


Quali sono i diritti dell’alunno autistico e della sua famiglia in ambito scolastico? +

L’alunno ha diritto a un percorso educativo personalizzato, supportato da figure professionali come la psicologa, e alle stesse opportunità di inclusione di tutti gli altri studenti, mentre le famiglie hanno il diritto di richiedere e ottenere tutti i servizi necessari per favorire l’integrazione.


Come può una scuola motivare un rifiuto di ingresso della psicologa? +

Può sostenere di avere problemi di spazio o di risorse, ma è fondamentale che tali motivazioni siano trasparenti e che non venga compromesso il diritto dello studente a ricevere il supporto adeguato. La legge richiede rispetto delle esigenze di supporto e integrazione.


Qual è il ruolo della diffida in casi come quello descritto? +

La diffida rappresenta uno strumento legale che la famiglia può utilizzare per formalizzare le proprie richieste e chiedere che venga rispettato il diritto del proprio figlio a ricevere il supporto professionale necessario, passando così anche attraverso percorsi giudiziari se si ritiene che siano stati violati i diritti fondamentali.


Le autorità scolastiche possono intervenire per garantire l’inclusione? +

Sì, le autorità sanitarie e scolastiche hanno il compito di vigilare affinché gli istituti rispettino le normative sull’inclusione e garantiscano un ambiente educativo equo, supportando le famiglie nel far valere i loro diritti.


In che modo la presenza della psicologa favorisce l’integrazione dello studente autistico? +

La psicologa fornisce supporto emotivo, aiuta a sviluppare strategie comunicative e comportamentali, e collabora con insegnanti e famiglia per creare un ambiente più inclusivo, fondamentale per il benessere e il successo dello studente con autismo.


Quali sono le conseguenze di un rifiuto prolungato dell’accesso alla psicologa? +

Un prolungato rifiuto può portare a un peggioramento del benessere emotivo dello studente, a difficoltà di socializzazione e a un rischio maggiore di disagio, oltre a creare una barriera tra famiglia e scuola, compromettendo il percorso di inclusione.


Cosa può fare la società per promuovere un ambiente scolastico più inclusivo? +

È fondamentale sensibilizzare tutto il personale scolastico, coinvolgere le famiglie e attuare formazione specifica, creando politiche che garantiscano il rispetto dei diritti di ogni studente, specialmente quelli con disabilità come l’autismo.

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