Situazione attuale sui fondi destinati a tutor e orientatori nelle scuole italiane
La FLC CGIL, principale sindacato dei lavoratori della conoscenza, ha recentemente sollevato interrogativi riguardo gli stanziamenti finanziari destinati ai compensi di tutor e orientatori nei curricula scolastici italiani. In particolare, si chiede al Ministero dell'Istruzione e del Merito (MIM) quale sia lo stato di utilizzo dei fondi approvati per l'anno scolastico 2024/25.
Verifica delle risorse finanziarie disponibili
Il sindacato ha evidenziato che, nonostante gli stanziamenti ufficiali, le risorse necessarie per il pagamento del personale coinvolto negli incarichi di tutoraggio e orientamento potranno essere distribuite alle istituzioni scolastiche solo con l'autorizzazione del Ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF). Tale autorizzazione è necessaria per l'attuazione del decreto ministeriale che ha definito gli stanziamenti.
Il decreto ministeriale n. 231/2024, approvato circa un anno fa, ha destinato complessivamente oltre 260 milioni di euro:
- 84 milioni provenienti direttamente dai fondi del MIM
- 183 milioni provenienti da fondi europei
Ritardi e problemi amministrativi
Nonostante le risorse siano state allocate, importanti ritardi burocratici e problemi di efficacia nelle procedure di controllo da parte degli organismi competenti stanno impedendo alle scuole di ricevere tempestivamente i fondi. Questa situazione limita la possibilità di procedere ai pagamenti a tutor e orientatori per l’anno scolastico passato.
Prospettive per l’anno scolastico 2025/26
Per il prossimo anno scolastico, la situazione rischia di ripetersi. Il Ministero dell'Istruzione non ha ancora emanato i provvedimenti necessari per il sostegno finanziario del 2025/26. Se le procedure di controllo continueranno a registrare ritardi, anche le retribuzioni potrebbero subire notevoli slittamenti.
Al momento, la definizione dei compensi ancora in fase di negoziazione a livello di singola istituzione scolastica, ma l’incertezza sui fondi effettivamente disponibili rende difficile una stima precisa delle somme a disposizione dei docenti coinvolti.
Conclusioni e attese future
Il sindacato ha sottolineato che la carenza di liquidità può protrarsi nel tempo, fino a che non si semplificheranno le procedure burocratiche, causando possibili ritardi nelle retribuzioni dei tutor e orientatori. Tale situazione potrebbe avere ripercussioni negative sulla qualità dell’attività di supporto ai studenti.
Restano fondamentali aggiornamenti ufficiali da fonti ministeriali e istituzionali per monitorare l’evoluzione della situazione e garantire i diritti salariali di chi svolge attività di formazione e orientamento nelle scuole italiane.
Nonostante gli stanziamenti ufficiali, i fondi destinati ai compensi dei tutor e orientatori non sono ancora stati completamente erogati, a causa di ritardi burocratici e della necessità di autorizzazioni da parte di enti come il MEF, rallentando così il pagamento ai personale coinvolto.
Attualmente, le risorse sono state allocate tramite il decreto ministeriale n. 231/2024, che ha destinato oltre 260 milioni di euro, ma la loro distribuzione dipende ancora dall'autorizzazione del MEF, causando ritardi nei pagamenti.
Perché, nonostante le risorse siano state allocate, sono stati riscontrati importanti ritardi amministrativi e procedure di controllo che devono ancora essere completate, impedendo alle scuole di ricevere i fondi.
Il decreto ministeriale n. 231/2024 ha previsto una dotazione di oltre 260 milioni di euro per il 2024, suddivisi tra fondi interni e europei, con l'obiettivo di finanziare i compensi di tutor e orientatori, ma la loro effettiva distribuzione è ancora in fase di definizione.
Se i ritardi amministrativi continueranno, i tutor e orientatori potrebbero ricevere le proprie retribuzioni con notevole slittamento, incidendo sulla loro stabilità finanziaria e sulla qualità del supporto offerto agli studenti.
Attualmente, la definizione dei compensi per il 2025/26 è ancora in fase di negoziazione con le singole istituzioni scolastiche, e l’incertezza sui fondi disponibili rende difficile fare previsioni precise sugli importi.
Il rischio principale è la carenza di liquidità per tutor e orientatori, che potrebbe compromettere la qualità delle attività di supporto, oltre a causare possibili tensioni sindacali e problemi di turn-over.
Le complicazioni burocratiche, con lunghe procedure di controllo e autorizzazione, rallentano la distribuzione dei fondi, creando incertezza e possibile instabilità tra il personale impegnato nelle attività di orientamento e tutoring.
Le scuole devono in attesa dell'autorizzazione ufficiale e del trasferimento dei fondi, concentrandosi sulla gestione amministrativa in conformità con le procedure previste, fino a quando non saranno disponibili le risorse.
Le prospettive future dipendono dall’accelerazione delle procedure di approvazione e distribuzione dei fondi, con l’obiettivo di garantire puntualità nei pagamenti e stabilità finanziaria per tutori e orientatori, migliorando così la qualità dell’intera attività educativa.