Il congedo parentale 2025 rappresenta una novità importante per i genitori lavoratori, con modifiche che riguardano l'estensione del periodo di fruizione e l’aumento delle indennità. Queste novità, introdotte nel contesto della legge di Bilancio 2025, mirano a favorire un migliore equilibrio tra vita privata e professionale, offrendo maggiori tutele ai genitori, inclusi i docenti e lavoratori dipendenti. Il cambiamento riguarda sia la durata sia le condizioni di retribuzione, con un focus particolare sulla tutela dei figli fino ai 14 anni e il sostegno nelle emergenze come le malattie.
- Estensione del congedo parentale fino ai 14 anni del figlio
- Aumento delle indennità di retribuzione durante il congedo
- Raddoppio dei giorni di permesso retribuito per malattia del figlio
- Possibilità di frazionare e alternare i periodi di congedo tra i genitori
Informazioni rapide sui principali aggiornamenti
Destinatari: Lavoratori dipendenti, inclusi docenti e personale pubblico e privato
Modalità: Richiesta tramite il datore di lavoro, con possibili frazionamenti e alternative tra genitori
Costo: Indennità proporzionale alla retribuzione, con maggiorazioni secondo le nuove norme
Estensione del congedo parentale fino ai 14 anni del bambino
Le recenti modifiche al decreto legislativo 151/2001 hanno introdotto importanti novità sulla durata del congedo parentale. Ora, i genitori possono usufruire del contributo fino al compimento dei 14 anni del figlio, rispetto ai precedenti 12. Questa estensione mira a sostenere le famiglie in una fase in cui i bisogni educativi e di assistenza si fanno più consistenti. La durata complessiva di questo congedo si mantiene a 10 mesi per coppia, ma con alcune varianti legate all’uso del congedo da parte del padre o di genitori soli, che possono raggiungere fino a 11 mesi.
Limiti di durata e modalità di utilizzo
- La coppia può utilizzare fino a 10 mesi complessivi di congedo.
- Se il padre usufruisce di almeno 3 mesi, il limite si amplia a 11 mesi.
- Un genitore solo può richiedere fino a 11 mesi di congedo totale.
- Il congedo può essere fruito fino al 14° anno di vita del bambino o dall’ingresso in famiglia in caso di adozione o affidamento.
Informazioni rapide sui principali aggiornamenti
Durata: Il congedo parentale 2025 prevede una durata complessiva che può variare, generalmente fino a 10 mesi complessivi per ciascun genitore, con alcune possibilità di proroga o frazionamento in base alle esigenze familiari. La ripartizione del periodo può essere condivisa tra i genitori, consentendo una maggiore flessibilità nell’organizzazione del periodo di parentalità. La normativa vigente ha introdotto anche specifiche disposizioni per i genitori adottivi e affidatari, garantendo uguali diritti.
Requisiti: Per poter accedere al congedo parentale, i lavoratori devono essere occupati in modo stabile e aver maturato un certo periodo di anzianità presso il datore di lavoro. È richiesta inoltre la presentazione di documentazione attestante la nascita o l’adozione del minore. Alcune categorie di lavoratori, come quelli a tempo determinato, possono avere regole specifiche per l’accesso e la durata del congedo.
Implicazioni fiscali: Il congedo parentale può comportare agevolazioni fiscali e bonus per le famiglie, oltre a un’indennità che contribuisce a sostenere i costi della cura dei figli. Le normative del 2025 hanno previsto anche incentivi destinati alle imprese che favoriscono politiche di work-life balance, incentivando l’uso di modalità di congedo flessibili.
Principi innovativi: Per il 2025, sono state introdotte nuove norme per aumentare l’accesso e la durata del congedo, promuovendo un equilibrio tra vita lavorativa e familiare. È prevista una maggiore personalizzazione del congedo, con possibilità di frazionamenti più suitivamente alle esigenze familiari, e l’introduzione di strumenti digitali per facilitare la richiesta e la gestione delle pratiche. Questi aggiornamenti mirano a incrementare la partecipazione dei genitori al cura dei figli, rafforzando il ruolo delle famiglie e migliorando le condizioni generali di tutela del diritto alla parentalità.
Durata massima per ciascun genitore
- Madre: fino a 6 mesi.
- Padre: fino a 6 mesi, con possibilità di aumentare a 7 mesi con almeno 3 mesi usati.
- Genitore solo: fino a 11 mesi complessivi.
Retribuzione durante il congedo parentale
Per i lavoratori dipendenti, le nuove norme prevedono un potenziamento delle indennità economiche. La retribuzione viene garantita in diverse percentuali a seconda del mese di fruizione e del numero di mesi coperti. La maggior parte delle famiglie può beneficiare di una copertura completa al primo mese, per poi passare a percentuali ridotte negli altri mesi, fino all’assenza di retribuzione negli ultimi due periodi. È prevista anche una possibilità di frazionare e alternare i periodi di fruizione tra i genitori, nello stesso giorno o in momenti diversi.
Nuove articolazioni delle indennità
- Primo mese: indennità al 100% della retribuzione, limitata ai figli fino a 6 anni.
- Secondo e terzo mese: indennità all’80% della retribuzione.
- Ulteriori sei mesi: indennità al 30%.
- Ultimi due mesi: senza retribuzione, a meno di redditi molto bassi.
Aumenti dell’indennità e condizioni
Le norme di Bilancio del 2023-2025 riconoscono tra le possibilità anche di fruttare fino a tre mesi di congedo coperti all’80%, con possibilità di frazionamento e alternanza tra genitori. La circolare INPS 95/2025 specifica che gli aumenti di percentuale spettano a seconda dell’età del figlio e delle date di nascita, sempre avendo come condizione l’utilizzo del congedo entro i primi 6 anni di vita del bambino.
Permessi per malattia del figlio: raddoppio dei giorni
Le recenti modifiche normative stabiliscono un considerevole aumento dei giorni di permesso retribuito per assistenza ai figli ammalati. Ora, i genitori con figli di età fino a 3 anni possono usufruire di 10 giorni lavorativi all’anno, il doppio rispetto ai 5 precedenti, e anche i genitori di figli tra 3 e 14 anni hanno diritto a 10 giorni all’anno per l’assistenza. Questa misura mira ad agevolare le famiglie nella gestione delle emergenze sanitarie, garantendo supporto anche nei momenti più critici.
Dettagli sui permessi raddoppiati
- Per figli da 0 a 3 anni: 10 giorni lavorativi all’anno, fruibili alternativamente tra genitori.
- Per figli da 3 a 14 anni: fino a 10 giorni all’anno, per assistenza e cure.
FAQs
Congedo parentale 2025: tutto quello che c’è da sapere — approfondimento e guida
La durata complessiva normalmente arriva fino a 10 mesi per ciascun genitore, con possibilità di proroghe o frazionamenti secondo le esigenze familiari.
Il congedo parentale può essere usufruito fino al 14° anno di vita del bambino, estendendo le possibilità rispetto ai precedenti limiti di 12 anni.
Le indennità coprono il 100% della retribuzione nel primo mese, poi si riducono all’80% e infine al 30% per i mesi successivi, con possibilità di frazionamento tra i genitori.
La normativa prevede uguali diritti di fruizione del congedo, con un massimo di 10 mesi complessivi, estendibili a 11 mesi se il padre usufruisce di almeno 3 mesi.
Il congedo può prevedere agevolazioni fiscali, bonus e incentivi alle imprese che promuovono politiche di conciliazione lavoro-famiglia, oltre a contributi per le famiglie.
Il congedo può essere frazionato e alternato tra i genitori, anche in giornate diverse, offrendo maggiore flessibilità nella gestione della parentalità.
I genitori possono usufruire di 10 giorni lavorativi all’anno per assistenza a figli fino a 3 anni, raddoppiati rispetto al passato, e permane l’accesso fino a 10 giorni anche per figli tra 3 e 14 anni.
Un genitore solo può richiedere fino a 11 mesi di congedo complessivi, garantendo maggiore sostegno alle famiglie monogenitoriali.
È necessario essere occupati in modo stabile, aver maturato un certo periodo di anzianità e presentare documentazione attestante nascita o adozione del minore.