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Costruire una scuola in salute: il Convegno Nazionale sulla gestione dei conflitti tra insegnanti e studenti

Costruire una scuola in salute: il Convegno Nazionale sulla gestione dei conflitti tra insegnanti e studenti

Introduzione al ruolo del conflitto nel contesto scolastico

In un ambiente scolastico sempre più focalizzato sull'importanza di creare comunità solide, il conflitto emerge come un elemento naturale e, se affrontato con competenza, può diventare una risorsa preziosa per la crescita personale e relazionale. Il Convegno Nazionale CPP: affrontare il conflitto per costruire una scuola che sta bene si propone di mettere in luce il ruolo centrale dell'insegnante nel gestire, interpretare e trasformare le tensioni in opportunità di sviluppo.

Il conflitto come opportunità di crescita

All’interno delle relazioni scolastiche — tra studenti, tra docenti, tra scuola e famiglia — sono frequenti incomprensioni e divergenze. La capacità degli insegnanti di affrontare questi momenti con competenza permette di favorire un clima di fiducia e di coesione. Il conflitto non deve essere visto come un nemico da eliminare, ma come una fase naturale di un processo di crescita, un segnale di vitalità piuttosto che di minaccia.

Obiettivi principali del convegno

  • Leggere i conflitti come segnali di vitalità e non di fallimento;
  • Gestire efficacemente le tensioni in classe e tra i protagonisti;
  • Ristrutturare il dialogo tra studenti e insegnanti;
  • Scoprire risorse e motivazioni ancora nascosta nel contesto scolastico;
  • Preservare il benessere degli insegnanti attraverso strategie di cura personale e professionale.

Programma e relatori del convegno

Il convegno, previsto per l’8 novembre 2025 a Piacenza, offrirà sessioni teoriche, testimonianze pratiche e approfondimenti con nomi di spicco nel campo dell’educazione e della psicologia, tra cui:

  1. Daniele Novara: pedagogista e fondatore del Centro Psicopedagogico per la Pace e i Conflitti;
  2. Alberto Pellai: medico, psicoterapeuta e autore di testi sulla crescita e lo sviluppo dei giovani;
  3. Miguel Benasayag: psichiatra e saggista, esperto di salute mentale e dinamiche sociali;
  4. Silvia Vegetti Finzi: psicoterapeuta specializzata nell’età evolutiva;
  5. Sebasiano Zanolli: pedagogista con focus sulle pratiche educative innovative;
  6. Diego Miscioscia: formatore e coach specializzato in dinamiche scolastiche.

Le sessioni saranno orientate anche alla promozione del benessere organizzativo, fornendo strumenti per un cambio di prospettiva sul conflitto e favorendo relazioni più sane tra tutti gli attori scolastici.

L'importanza di un nuovo sguardo sul conflitto

Per gli insegnanti, il conflitto rappresenta un elemento da valorizzare, un motore di energie e creatività. L’evento si propone come un punto di partenza per un percorso di trasformazione professionale, volto a rafforzare il ruolo dell’educatore come facilitatore di processi di crescita autentici, sia per sé che per gli studenti.

Strumenti concreti e pratici

Durante il convegno, verranno condivisi strumenti pratici per:

  • Interpretare i segnali di tensione come opportunità di miglioramento;
  • Gestire in modo efficace le crisi relazionali;
  • Favorire il dialogo e la collaborazione tra studenti e tra colleghi;
  • Incoraggiare la crescita personale e professionale degli educatori.

Conclusione

Il Convegno Nazionale CPP si configura come un’occasione fondamentale per ripensare la gestione dei conflitti scolastici, valorizzando le risorse umane e promuovendo un ambiente di studio e insegnamento in salute. Affrontare il conflitto con consapevolezza e competenza è il primo passo per costruire una scuola che veramente sta bene, in cui tutti possano prosperare.

Domande frequenti sul Convegno Nazionale CPP: affrontare il conflitto per costruire una scuola che sta bene

Qual è l'obiettivo principale del Convegno Nazionale CPP? +

Il convegno mira a evidenziare come la gestione consapevole dei conflitti possa contribuire a creare un ambiente scolastico più sano, promuovendo la crescita personale e relazionale tra insegnanti, studenti e famiglie.


In che modo il conflitto può essere visto come un'opportunità di crescita nella scuola? +

Il conflitto, se interpretato come un segnale di vitalità, permette di rafforzare le relazioni, migliorare la comunicazione e sviluppare strategie di problem solving, favorendo così una crescita condivisa.


Chi sono alcuni dei relatori principali al convegno? +

Tra gli ospiti di rilievo figurano Daniele Novara, Alberto Pellai, Miguel Benasayag, Silvia Vegetti Finzi, Sebasiano Zanolli e Diego Miscioscia, tutti esperti nei rispettivi campi di pedagogia, psicologia e educazione.


Quali sono gli strumenti pratici condivisi durante il convegno? +

Verranno presentate tecniche per interpretare i segnali di tensione, gestire crisi relazionali, favorire il dialogo tra studenti e insegnanti e promuovere la crescita professionale degli educatori.


Quando e dove si svolgerà il convegno? +

L'evento è previsto per l'8 novembre 2025 a Piacenza, offrendo sessioni teoriche, testimonianze pratiche e approfondimenti condotti da esperti nel campo dell'educazione e della psicologia.


In che modo il convegno promuove il benessere organizzativo scolastico? +

Attraverso strategie e strumenti finalizzati a cambiare la percezione del conflitto, favorendo relazioni più positive e collaborative tra tutti gli attori scolastici.


Perché è importante adottare una nuova prospettiva sul conflitto nella scuola? +

Perché questa visione permette di valorizzare le energie e la creatività, rafforzando il ruolo degli educatori e migliorando l’ambiente di apprendimento per studenti e insegnanti.


Come il convegno aiuta gli insegnanti a gestire meglio i conflitti? +

Offrendo strumenti pratici, approfondimenti teorici e testimonianze che supportano gli insegnanti nell’interpretare i segnali di tensione e nel promuovere un dialogo costruttivo.


Qual è il ruolo delle metodologie innovative nel convegno? +

Le metodologie innovative sono al centro delle sessioni, in quanto supportano pratiche educative più inclusivi, partecipative e orientate alla crescita personale di tutti gli attori coinvolti.


In che modo il convegno può favorire la trasformazione professionale degli educatori? +

Attraverso formazione, confronto e condivisione di strumenti pratici, il convegno stimola una riflessione critica e la possibilità di adottare nuove strategie per affrontare le sfide quotidiane.


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