Uno studio italiano condotto dall'IRCCS E. Medea analizza i modelli di utilizzo degli schermi in bambini e adolescenti con disturbi del neurosviluppo, evidenziando come la maggioranza superi le raccomandazioni. La ricerca, effettuata tra dicembre 2024 e febbraio 2025 su 352 familiari, mette in evidenza le implicazioni di questi dati per scuole e famiglie, sollevando preoccupazioni sulla gestione del tempo davanti agli schermi.
- Più della metà dei minori con disturbi del neurosviluppo supera i limiti di utilizzo raccomandati.
- Il consumo di contenuti digitali è prevalentemente passivo e ricreativo.
- Il coinvolgimento dei genitori influisce sull'uso degli schermi da parte dei figli.
- Lo stress genitoriale rappresenta un fattore chiave nel controllo delle abitudini digitali.
Come funziona lo studio sull'uso degli schermi nei bambini con disturbi del neurosviluppo
Lo studio utilizza un approccio multidisciplinare per esaminare in modo approfondito le abitudini di utilizzo degli schermi tra bambini e adolescenti con disturbi del neurosviluppo. Attraverso questionari dettagliati somministrati a genitori e insegnanti, i ricercatori hanno raccolto dati relativi ai tempi di esposizione giornalieri, ai tipi di contenuti preferiti, e alle modalità di coinvolgimento familiare. Inoltre, sono stati analizzati fattori come le routine quotidiane, il contesto sociale e scolastico e gli eventuali interventi già adottati per modulare l'uso degli schermi. La ricerca ha inoltre considerato variabili come l'età, il tipo di disturbo e il livello di autonomia dei soggetti coinvolti, al fine di identificare pattern specifici e potenziali rischi associati a un uso eccessivo. I risultati evidenziano che oltre il 50% dei bambini con disturbi del neurosviluppo supera i limiti raccomandati di screen time, cosa che solleva importanti preoccupazioni per scuole e famiglie. Lo studio sottolinea come l'esposizione eccessiva a contenuti digitali possa influire negativamente sulle funzioni cognitive, sul sonno e sulle competenze sociali, rendendo urgente l'adozione di strategie di intervento e di educazione digitale per favorire un equilibrio più sano e consapevole nell'uso degli strumenti digitali.
Quali sono le caratteristiche principali e i rischi dell’uso degli schermi in questa popolazione
Oltre il 50% dei bambini con disturbi del neurosviluppo supera i limiti di screen time raccomandati, una soglia generalmente stabilita a 2 ore al giorno per i bambini in età prescolare e elementare. Questa eccessiva esposizione agli schermi comporta diversi rischi, tra cui l'aumento di problemi motori, compromissione delle capacità di attenzione e un maggior rischio di sviluppare sintomi di ansia o depressione. La prevalenza di un uso passivo rappresenta infatti un fattore di rischio, poiché riduce le opportunità di attività interattive e di interazione sociale, fondamentali nello sviluppo cognitivo e relazionale. Inoltre, l'abitudine di utilizzare dispositivi in modo intenso può contribuire al deterioramento della qualità del sonno, alterando i cicli fisiologici e infliggendo una pressione sul sistema nervoso. Si osserva spesso che i bambini tendono ad associarsi più ai dispositivi digitali che alle interazioni dirette con adulti o coetanei, ostacolando così lo sviluppo di competenze sociali essenziali. È importante, quindi, che scuole e famiglie adottino strategie di gestione dell'uso degli schermi, promuovendo attività alternative che stimolino la creatività, la motricità e le competenze sociali, al fine di ridurre i rischi associati all'uso eccessivo e passivo di questi strumenti nella popolazione con disturbi del neurosviluppo.
Qual è l’impatto di questo comportamento sull’ambiente familiare e scolastico
Oltre il 50% dei bambini con disturbi del neurosviluppo supera i limiti di screen time raccomandati, come evidenziato dallo studio italiano. Questa situazione ha conseguenze significative sull'ambiente familiare e scolastico. In ambito familiare, l’eccessivo uso di dispositivi può portare a tensioni tra genitori e figli, compromettendo la qualità delle relazioni e riducendo le occasioni di confronto diretto. La mancanza di dialogo e interazioni sociali può favorire l’isolamento e influenzare negativamente lo sviluppo emotivo dei minori. Inoltre, comportamenti passivi durante l’uso degli schermi, spesso condivisi con genitori che si distraggono o non vigili, riducono le opportunità di apprendimento attivo e di sviluppo di competenze sociali. Nel contesto scolastico, l’eccessivo tempo davanti agli schermi può compromettere l’attenzione, la capacità di concentrazione e le performance cognitive dei bambini. La diminuzione dell’interazione diretta con insegnanti e coetanei può influire sul processo di apprendimento e sulla socializzazione, creando un ambiente meno stimolante e più isolato. Questa condizione rischia di aggravare le difficoltà di integrazione scolastica, specialmente per quei bambini che già presentano disturbi del neurosviluppo. In sintesi, il superamento dei limiti di screen time rappresenta un problema complesso che coinvolge sia il benessere familiare che quello scolastico, rendendo urgente l’adozione di strategie educative e di supporto per il controllo e la gestione dell’uso degli schermi.
Quali sono le implicazioni pratiche e le raccomandazioni dello studio
Lo studio italiano evidenzia anche la necessità di coinvolgere attivamente le scuole, implementando programmi educativi che sensibilizzino studenti, insegnanti e genitori sui rischi associati a un eccessivo consumo di screen time. È importante promuovere attività alternative che favoriscano lo sviluppo socio-emotivo e le competenze motorie, riducendo così la dipendenza da dispositivi digitali. Le raccomandazioni comprendono inoltre l’uso di tecnologie di monitoraggio e di appieno supporto psicologico, per aiutare le famiglie a impostare limiti di utilizzo sostenibili. Un approccio multidisciplinare, che integri famiglia, scuola e professionisti della salute, risulta essenziale per affrontare efficacemente questa problematica.
Come possono le famiglie e le scuole agire per mitigare questi rischi
Le azioni più efficaci includono la definizione di limiti chiari, la promozione di attività alternative e il coinvolgimento attivo dei genitori durante l’uso degli schermi. Supporto psicologico e percorsi di educazione digitale rappresentano strumenti fondamentali. Questi interventi aiutano a creare un ambiente più equilibrato, riducendo l’impatto dello stress genitoriale e prevenendo comportamenti compulsivi o passivi nei bambini con disturbi del neurosviluppo.
FAQs
Oltre il 50% dei bambini con disturbi del neurosviluppo supera i limiti di screen time: lo studio italiano che mette in allarme scuole e famiglie — approfondimento e guida
Lo studio evidenzia che oltre il 50% dei bambini con disturbi del neurosviluppo supera i limiti raccomandati di screen time, suscitando preoccupazioni sulla gestione del tempo digitale.
È consigliabile stabilire limiti di utilizzo, promuovere attività alternative e coinvolgere attivamente genitori e insegnanti per favorire un uso più sano degli schermi.
I rischi includono problemi motori, deficit di attenzione, alterazioni del sonno e un aumento di ansia e depressione, dovuto a un uso passivo e eccessivo dei dispositivi.
L'eccessivo uso può generare tensioni in famiglia, ridurre la qualità delle relazioni e compromettere l'attenzione e le performance scolastiche, favorendo isolamento e difficoltà sociali.
Implementare programmi educativi, promuovere attività fisiche e sociali, e usare tecnologie di monitoraggio sono strategie efficaci per favorire un uso equilibrato degli schermi.
Le scuole possono implementare programmi di educazione digitale, favorire attività motoria e sociale, e collaborare con famiglie per promuovere pratiche di utilizzo consapevole degli schermi.
I genitori devono stabilire limiti chiari, prevedere attività alternative e partecipare attivamente all'uso degli schermi, supportando un comportamento equilibrato.
Età, tipo di disturbo e livello di autonomia sono fattori che influenzano le abitudini di utilizzo e i rischi associati all'uso degli schermi in questa popolazione.