La perdita di una docente dedicata e le criticità del sistema scolastico italiano
La recente scomparsa della professoressa Rossana Cerretti, insegnante di lettere presso il liceo Copernico di Brescia, ha portato al centro del dibattito pubblico le condizioni di lavoro degli insegnanti in Italia. Il Presidente del Coordinamento Nazionale Docenti per i Diritti Umani (CNDDU), Romano Pesavento, ha lanciato un forte appello al Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, evidenziando le difficoltà quotidiane e le sfide che affrontano i docenti italiani.
Il sacrificio di Rossana Cerretti e le sfide degli insegnanti italiani
Nel comunicato, Pesavento ricorda come Rossana Cerretti, scomparsa mentre stava correggendo i compiti dei suoi studenti, incarnasse il senso profondo dell’insegnamento come una missione civile, culturale e morale. La tragedia mette in luce le condizioni spesso estreme alle quali sono sottoposti gli insegnanti nel nostro Paese, tra stress, pressione e abnegazione.
Le difficoltà delle aule scolastiche e il ruolo degli insegnanti
Pesavento sottolinea che le aule scolastiche sono specchio delle tensioni sociali e psicologiche di oggi: studenti con disagi familiari, disturbi emotivi, fragilità psicologiche, diversità culturali e bisogni educativi speciali. Gli insegnanti sono chiamati a svolgere ruoli che vanno oltre la semplice trasmissione delle conoscenze, assumendo spesso funzioni di mediatore, consigliere e sostegno emotivo, in condizioni di scarsa risorsa e isolamento professionale crescente.
Le cause di insoddisfazione tra i docenti e le richieste del CNDDU
Oltre alle sfide relazionali e didattiche, i docenti devono affrontare lungaggini burocratiche, ritmi di lavoro impareggiabili e una percezione sociale della loro attività spesso poco riconoscente. Per queste ragioni, il CNDDU ha avanzato cinque proposte concrete al Ministero dell’Istruzione:
- Riconoscere ufficialmente la natura usurante del lavoro degli insegnanti
- Garantire misure di sostegno psicologico e organizzativo efficaci
- Ridurre i carichi burocratici
- Rafforzare la rete di supporto nelle scuole
- Migliorare la condizione economica dei docenti per riflettere il valore sociale e civile del loro operato
Un invito a investire nel futuro del Paese
Concludendo, Pesavento invita le istituzioni a investire nel futuro dell’Italia, restituendo dignità, serenità e un giusto riconoscimento economico ai docenti. È fondamentale riconoscere che insegnare rappresenta un impegno usurante ma imprescindibile per la crescita civile e culturale del Paese, e garantire il benessere psicologico di chi opera nella scuola è un passo essenziale per un sistema di istruzione più equo e sostenibile.
Docente deceduta mentre correggeva i compiti: “insegnare è usurante, garantire sostegno psicologico”, l’appello del CNDDU
Una tragedia che evidenzia le condizioni di lavoro degli insegnanti in Italia
Nel susseguirsi di eventi drammatici come quello di Rossana Cerretti, il cui grave incidente ha scosso l’opinione pubblica, emerge con forza la necessità di affrontare le molteplici criticità presenti nel sistema scolastico italiano. Mentre si indaga sulle cause dell’accaduto, il CNDDU (Coordinamento Nazionale Docenti per i Diritti Umani) insiste sull'importanza di riconoscere l’usura alla quale sono sottoposti i docenti, sostenendo che garantire supporto psicologico e condizioni di lavoro dignitose sia un diritto fondamentale.
Insegnamento come attività usurante: l'appello del CNDDU
A seguito di questa perdita tragica, il CNDDU sottolinea come l’insegnare vada oltre la semplice trasmissione di conoscenze, assumendo connotazioni di stress prolungato e pressione costante. La volontà di Mario Pesavento e dei suoi collaboratori è quella di sensibilizzare le istituzioni su quanto il lavoro degli insegnanti possa essere considerato, da un punto di vista normativo, attività usurante. La loro richiesta si concentra quindi sulla necessita di riconoscere ufficialmente la natura usurante del lavoro, affinché possano essere adottate misure di tutela più efficaci.
Protectione psicologica e supporto: una priorità per il benessere dei docenti
Proprio in questo contesto, il CNDDU insiste sull’urgenza di garantire misure di sostegno psicologico, che siano realmente efficaci e accessibili, per mitigare lo stress e le conseguenze emotive derivanti da un’attività educativa spesso svolta in condizioni di isolamento e con molteplici responsabilità. La mancanza di supporto adeguato, infatti, può essere una delle cause di burnout e di conseguenze più gravi, anche come il tragico epilogo di Rossana Cerretti.
Le responsabilità delle istituzioni e le richieste dei docenti
Ridurre i carichi burocratici, rafforzare la rete di supporto scolastico e migliorare la condizione economica dei docenti sono tra le principali richieste che il CNDDU rivolge alle autorità competenti. Questi interventi mira non solo a tutelare la salute mentale e fisica degli insegnanti, ma anche a valorizzare la loro professione, riconoscendo la sua valenza sociale e culturale.
Un messaggio di speranza e impegno collettivo
Come ribadito dall’appello del CNDDU, investire nel settore dell’istruzione significa garantire un futuro più equo e solidale per il Paese. È essenziale, quindi, promuovere politiche a tutela del benessere psicologico degli insegnanti, contribuendo a costruire un sistema scolastico più sostenibile e umano. Solo così si potrà evitare che tragedie come quella di Rossana Cerretti si ripetano e si potrà rispettare il sacrificio di chi ogni giorno dedica la propria vita alla formazione delle nuove generazioni.
Il CNDDU evidenzia come l’attività di insegnamento comporti uno stress prolungato, responsabilità costanti e condizioni di lavoro spesso difficili, che possono portare a usura fisica e mentale, giustificando la richiesta di un riconoscimento ufficiale di questa condizione.
L’obiettivo è sensibilizzare le istituzioni sulla condizione degli insegnanti, promuovendo interventi che garantiscano supporto psicologico, migliori condizioni di lavoro e il riconoscimento del loro ruolo come attività usurante e meritevole di tutela speciale.
Il supporto psicologico può aiutare gli insegnanti a gestire lo stress, prevenire il burnout e affrontare le sfide emotive quotidiane, favorendo un ambiente di lavoro più sano e sostenibile.
Il CNDDU chiede di riconoscere ufficialmente la natura usurante del lavoro degli insegnanti, di garantire sostegno psicologico, di ridurre la burocrazia e di migliorare le condizioni economiche e organizzative delle scuole.
Riconoscere l’usura dell’attività di insegnamento consente di tutelare la salute dei docenti, di offrire loro diritti e supporto adeguati, e di valorizzare questa professione, rendendola più sostenibile nel tempo.
La mancanza di supporto psicologico può portare a burnout, ansia, depressione e in casi estremi, a situazioni di grave disagio emotivo che possono culminare in tragedie come quella di Rossana Cerretti.
Il CNDDU si impegna a denunciare le criticità del sistema scolastico, promuovendo politiche di tutela per i docenti e sensibilizzando l’opinione pubblica sulla centralità della salute mentale e fisica degli insegnanti come elemento fondamentale per un’istruzione di qualità.
L’opinione pubblica, sensibilizzando sulle condizioni di lavoro e supportando le richieste di interventi concreti, può esercitare pressione sulle istituzioni affinché adottino politiche più responsabili e umane verso il mondo della scuola.