Il contesto attuale e le posizioni delle istituzioni
L’educazione sessuale rappresenta un tema di grande rilevanza e di dibattito acceso tra le autorità governative e il mondo scolastico. Secondo le dichiarazioni del ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, l’obiettivo è garantire un’insegnamento aperto e completo, anche coinvolgendo soggetti esterni alla scuola. Tuttavia, questa posizione ha incontrato resistenze tra docenti, genitori e dirigenti scolastici, preoccupati dalle restrizioni che limitavano le attività di educazione sessuale, in particolare fino alle scuole secondarie di primo grado.
Il dibattito sulle restrizioni e gli emendamenti legislativi
Un particolare rilievo ha avuto un emendamento al Disegno di Legge sul consenso informato, proposto dalla deputata della Lega, Giorgia Latini. Questo prevedeva il divieto di discutere di tematiche sessuali con gli alunni della scuola dell’infanzia, primaria e medie, e richiedeva il consenso scritto dei genitori per la partecipazione a corsi di educazione sessuale, soprattutto se condotti da soggetti esterni.
Lo scopo di tali restrizioni era di aumentare la partecipazione delle famiglie nelle decisioni riguardo all’educazione dei figli, limitando alcune attività considerate troppo innovative o rivolte a un pubblico troppo giovane.
Le dichiarazioni ufficiali del ministro Valditara
Il ministro ha sottolineato più volte che l’educazione sessuale non è vietata nelle scuole. Essa può essere svolta attraverso programmi ufficiali riconosciuti dalle Indicazioni Nazionali e dalle recenti Linee Guida di Educazione Civica, senza restrizioni formali.
Risultati di un sondaggio tra scuola, genitori e studenti
Per meglio comprendere le opinioni di chi vive quotidianamente l’ambiente scolastico, è stato condotto un sondaggio tra 1.400 partecipanti, tra insegnanti, genitori, studenti e dirigenti scolastici, dalla testata «La Tecnica della Scuola» nel mese di ottobre 2025.
Il parere di insegnanti e genitori
I dati raccolti mostrano una maggioranza chiara a favore dell’educazione sessuale nelle scuole medie, con:
- 85,7% dei docenti
- 86,59% dei genitori
Quasi nove insegnanti su dieci e nove genitori su dieci si sono detti contrari ai divieti, sostenendo la possibilità di svolgere attività di educazione sessuale per favorire una formazione più completa e consapevole tra i giovani.
Opinioni di studenti e prospettive future
Seppur con un campione limitato di studenti (21 partecipanti), nessuno di loro ha manifestato accordo con le restrizioni proposte dal ministro Valditara, evidenziando un’opposizione trasversale tra i giovani rispetto alle misure restrittive.
Questo dato suggerisce un cambiamento di atteggiamento rispetto al passato: nel 2022, un altro sondaggio indicava che circa il 70% di genitori e il 57,6% di docenti erano contrari a un’introduzione precoce dell’educazione sessuale nelle scuole primarie. Oggi, invece, l’opinione pubblica sembra più aperta, segno di un mutamento culturale e di una maggiore accettazione di temi finora considerati tabù.
Note metodologiche del sondaggio
Il sondaggio è stato realizzato tra il 16 e il 23 ottobre 2025, coinvolgendo 1.400 lettori della testata. I risultati sono basati su conteggi automatici e non costituiscono uno studio scientifico, ma comunque offrono un’indicazione chiara delle tendenze attuali nel mondo scolastico e tra le famiglie.
Conclusioni e aggiornamenti
Il quadro delineato evidenzia un vento in cambiamento nel panorama dell’educazione sessuale. La maggioranza di insegnanti e genitori si mostra favorevole a programmi aperti e inclusivi, contrastando le vecchie restrizioni e aprendo la strada a un approccio più dialogico e informativo in ambito scolastico.
Attualmente, l’educazione sessuale è riconosciuta come parte integrante del curriculum scolastico, supportata dalle Indicazioni Nazionali e dalle recenti Linee Guida di Educazione Civica, nonostante resistano alcune restrizioni e dibattiti. La maggioranza degli insegnanti e delle famiglie si mostra favorevole a un approccio aperto e inclusivo, in netto cambiamento rispetto al passato.
Le resistenze principali sono arrivate da genitori, docenti e dirigenti scolastici preoccupati dalle restrizioni proposte, come il divieto di discutere di tematiche sessuali con studenti delle scuole medie, e dalla richiesta del consenso scritto dei genitori per le attività di educazione sessuale svolte da soggetti esterni, ritenendo queste limitazioni troppo restrittive.
Il dibattito si è concentrato su emendamenti legislativi, come quello proposto dalla deputata Giorgia Latini, che prevedevano restrizioni sulla discussione di tematiche sessuali nelle scuole e la necessità del consenso scritto dei genitori. Tuttavia, tali proposte hanno incontrato opposizioni e sono state oggetto di accese discussioni.
Il ministro Giuseppe Valditara ha più volte affermato che l’educazione sessuale non è vietata nei contesti scolastici e che può essere svolta attraverso programmi ufficiali riconosciuti dalle Indicazioni Nazionali e dalle Linee Guida di Educazione Civica, senza restrizioni formali, promuovendo così un approccio più aperto.
Il sondaggio, coinvolgendo 1.400 partecipanti, ha mostrato una chiara maggioranza a favore dell’educazione sessuale nelle scuole medie: oltre l’85% di docenti e genitori si sono detti contrari ai divieti, sostenendo la necessità di attività informative per formare giovani più consapevoli.
Sebbene il campione di studenti fosse limitato, nessuno ha mostrato accordo con le restrizioni proposte. Questa opposizione trasversale tra i giovani indica un cambiamento culturale rispetto alle attitudini del passato, riflettendo una maggiore apertura verso temi considerati una volta tabù.
Nel 2022, circa il 70% di genitori e il 57,6% di docenti erano contrari a un’introduzione precoce dell’educazione sessuale nelle scuole primarie. Oggi, le opinioni si sono orientate verso un atteggiamento più aperto, segno di un mutamento culturale e di una maggiore accettazione di temi fino a poco tempo fa considerati tabù.
Il sondaggio, condotto tra il 16 e il 23 ottobre 2025, ha coinvolto 1.400 lettori della testata e si basava su conteggi automatici. Pur non rappresentando uno studio scientifico, fornisce chiaramente un’indicazione delle attuali tendenze nel mondo scolastico e tra le famiglie riguardo all’educazione sessuale.
Il mutamento di atteggiamento rappresenta un elemento chiave per una trasformazione culturale nel modo di affrontare i temi sessuali a scuola, segnando una maggiore apertura e disponibilità a programmi più completi, inclusivi e dialogici che favoriscano una formazione più consapevole per i giovani.
Il risultato del sondaggio evidenzia come l’opinione pubblica si stia evolvendo verso una maggiore apertura e tolleranza sui temi di educazione sessuale, dimostrando un cambio di paradigma culturale che favorisce un clima più inclusivo e informato, eliminando le vecchie barriere e resistenze.