Chi: studenti e istituzioni scolastiche italiane; Cosa: incremento dei corsi di educazione al rispetto e alle relazioni; Quando: primi 10 mesi del 2025; Dove: in tutte le scuole italiane; Perché: contrastare il fenomeno dei femminicidi e promuovere relazioni sane.
Dati e contesto del fenomeno
Tra gennaio e ottobre 2025, l’Italia ha registrato 85 femminicidi volontari secondo il 12° Rapporto Eures (European Institute for Gender Equality). La maggior parte di questi orrori avviene in ambito familiare o relazionale, con partner o ex partner come principali autori. La diffusione di questa violenza è più forte nel Nord Italia, con la Lombardia che registra il numero più alto di casi.
Oltre agli omicidi, si osserva una crescente incidenza di violenza fisica e sessuale. L’Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT) valuta che il 31,9% delle donne tra i 16 e i 75 anni abbia subito almeno un episodio di violenza durante la propria vita, accentuando l’urgenza di interventi educativi sulla prevenzione.
La risposta delle scuole e le risorse educative
In questa situazione di emergenza, il ruolo della scuola si rafforza come pilastro di prevenzione e sensibilizzazione. Le nuove linee guida di educazione civica, già adottate, promuovono attività che favoriscono il rispetto, la consapevolezza nelle relazioni e la piena realizzazione di pari opportunità.
Per gli anni scolastici 2026-2027, la legge di bilancio ha stanziato 9 milioni di euro annui destinati a iniziative di educazione alla legalità e al rispetto. Questi fondi saranno assegnati ai Comuni e all’INDIRE (Istituto Nazionale di Documentazione, Innovative e Ricerca Educativa), per finanziare specifici percorsi formativi rivolti a studenti e docenti.
Critiche e posizioni ufficiali
Di fronte alle critiche circa l’assenza di una proposta più ampia di educazione sessuale nei programmi scolastici, il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha chiarito che i piani ministeriali non prevedono l’integrazione automatica di questa materia nell’ambito dell’educazione civica. Ha anche precisato che “i femminicidi non si combattono con l’educazione sessuale”, sottolineando che in alcuni Paesi del Nord Europa, dove l’educazione sessuale è più radicata, i tassi di femminicidi e violenze sessuali sono più alti rispetto all’Italia, anche se la popolazione è più alfabetizzata sui temi di genere.
La crescita dell’educazione al rispetto e alle relazioni
Iniziative e risultati attuali
Questi sforzi rappresentano un passo importante verso la prevenzione della violenza di genere e l’educazione civica nelle giovani generazioni. Le iniziative nelle scuole, infatti, mirano a sensibilizzare gli studenti su temi come la parità di genere, il consenso e il rispetto reciproco, fondamentali per contrastare i fenomeni di femminicidio e altre forme di violenza. Oltre ai corsi, sono stati avviati progetti specifici di sensibilizzazione, coinvolgendo anche esperti e associazioni che operano nel settore, per approfondire tematiche legate alle dinamiche di potere e controllo nelle relazioni. I risultati preliminari indicano che le scuole più attive in questo ambito riescono a creare un ambiente più consapevole e rispettoso, contribuendo a ridurre comportamenti violenti tra i giovani. Tuttavia, resta ancora molto da fare, considerando che, nei primi 10 mesi dell’anno, sono state registrate in Italia 85 femminicidi. È quindi essenziale proseguire con queste iniziative, integrandole con campagne di sensibilizzazione a livello comunitario e coinvolgendo tutte le componenti della società, per promuovere una cultura del rispetto e prevenire tragedie simili in futuro.
Progetti di formazione per i docenti
Questo investimento rappresenta un passo fondamentale per promuovere una cultura del rispetto e della consapevolezza sulle tematiche di genere e violenza. Il percorso formativo per i docenti comprende moduli approfonditi su come riconoscere e affrontare comportamenti a rischio, strategie per creare ambienti scolastici inclusivi e rispettosi, e strumenti per educare al rispetto delle differenze e alle relazioni sane. L’obiettivo è migliorare le competenze degli insegnanti nell'affrontare e prevenire situazioni di violenza, favorendo un ruolo attivo nel sensibilizzare gli studenti fin dalla giovane età. Inoltre, il coinvolgimento diretto degli istituti scolastici nella somministrazione di corsi e workshop, già attuato in oltre il 90% delle scuole italiane, contribuisce a diffondere un messaggio di tolleranza e rispetto reciproco. L’attuazione di questi programmi si traduce in un percorso di educazione permanente, volto a formare cittadine e cittadini consapevoli e responsabili, capaci di contrastare il fenomeno del femminicidio e di promuovere relazioni interpersonali sane e rispettose. Attraverso questa strategia integrata, si mira a creare un ambiente scolastico che sia anche un riferimento di cultura e cambiamento sociale positivo.
Inserimento nei programmi scolastici
In Italia, di fronte alla drammatica conta di 85 femminicidi nei primi 10 mesi dell'anno, le scuole hanno rafforzato il loro impegno nell’educazione al rispetto e alle relazioni sane. Attualmente, il 90% degli istituti scolastici ha attivato corsi specifici dedicati a tematiche di genere, violenza e rispetto interpersonale. Questi programmi non si limitano a momenti di informazione, ma sono inseriti in modo strutturale nel curriculo, coinvolgendo studenti di tutte le fasce d’età. L’obiettivo è sensibilizzare i giovani sin dalla scuola primaria, promuovendo una cultura della parità e del rispetto, e prevenendo comportamenti a rischio. Attraverso attività educative, laboratori e confronti guidati, le scuole cercano di creare un ambiente più consapevole e protettivo per tutti gli studenti. Questo approccio rappresenta una risposta concreta alle necessità di contrasto alla violenza di genere, favorendo una crescita civile e responsabile.
Focus sulla prevenzione e cultura del rispetto
La crescente attenzione alla prevenzione si traduce nella diffusione di programmi educativi mirati a sensibilizzare studenti e docenti sui temi della violenza di genere e del rispetto reciproco. In molte scuole, vengono organizzate attività pratiche, incontri con professionisti e workshop dedicati a riconoscere e affrontare comportamenti nocivi, favorendo una cultura del rispetto sin dalla giovane età. Questo approccio proattivo mira a creare un ambiente scolastico sicuro e inclusivo, capace di contrastare le radici culturali della violenza e di promuovere relazioni sane e basate sulla parità. L’impegno condiviso di istituzioni, insegnanti e famiglie è fondamentale per consolidare questa cultura e ridurre significativamente il rischio di femminicidi in futuro.
FAQs
In Italia, 85 femminicidi nei primi 10 mesi del 2025: rafforzata l’educazione al rispetto a scuola
Tra gennaio e ottobre 2025, sono stati registrati 85 femminicidi volontari in Italia.
Il 90% delle scuole italiane ha attivato corsi specifici su tematiche di genere, violenza e rispetto interpersonale, integrandoli nel curriculum.
La maggior parte dei femminicidi avviene in ambito familiare o relazionale, con una maggiore incidenza nel Nord Italia, in particolare in Lombardia.
Le scuole promuovono attività di sensibilizzazione, laboratori, incontri con esperti e programmi di educazione civica per rafforzare il rispetto e la parità.
Per gli anni 2026-2027, sono stati stanziati 9 milioni di euro all’anno per iniziative di educazione alla legalità e al rispetto.
Il ministro Valditara ha chiarito che i piani ministeriali non prevedono l’integrazione automatica dell’educazione sessuale nell’educazione civica e ha sottolineato che “i femminicidi non si combattono con l’educazione sessuale”.
L’obiettivo è sensibilizzare su parità di genere, consenso e rispetto reciproco, riducendo la violenza e promuovendo relazioni sane tra i giovani.
Attraverso laboratori, incontri e progetti specifici, le scuole coinvolgono gli studenti per creare un ambiente più consapevole e rispettoso.
Attraverso educazione al rispetto, al consenso e alla parità di genere, oltre a programmi di sensibilizzazione su dinamiche di potere e controllo nelle relazioni.