La richiesta di fermare i corsi Indire per il sostegno: un appello firmato da oltre 3.300 professionisti e familiari
Origine e motivazioni della petizione
La richiesta di fermare immediatamente i corsi Indire per il sostegno è stata avanzata tramite un documento ufficiale, sottoscritto da 3.348 firmatari tra genitori, dirigenti scolastici, insegnanti e docenti universitari. Questo appello ha ottenuto grande consenso e mira a evidenziare le criticità e le potenziali conseguenze di tali percorsi formativi emergenziali.
Contesto e sostegno alla richiesta
Il documento si basa su un'analisi dettagliata dei dati relativi alla carenza di docenti specializzati nel sostegno. Secondo le rilevazioni del Decreto Ministeriale 24 aprile 2025, n. 75, molte scuole non riescono a coprire tutti i posti di sostegno autorizzati. In particolare:
- Scuole dell’infanzia: su 3.000 posti, sono stati occupati solo 1.006.
- Scuola primaria: su 12.300 posti, solo 4.084 sono stati occupati.
- Scuola secondaria di primo grado: la copertura rimane parziale.
- Scuola secondaria di secondo grado: 1.800 posti, occupati da 1.798 iscritti.
Da questi dati, i firmatari evidenziano che non c’è più l’urgenza di attivare nuovi corsi di specializzazione emergenziale, considerato anche che il fabbisogno reale non corrisponde alla domanda emergente.
Pericoli di un sistema formativo permanente e la critica ai percorsi emergenziali
Un punto centrale della protesta riguarda il rischio di trasformare i corsi straordinari in una soluzione strutturale. I firmatari sostengono che questa scelta possa alterare irrimediabilmente la qualità della formazione degli insegnanti specializzati, compromettendo i principi di rigore e qualità previsti dalla normativa vigente, in particolare dal Decreto Ministeriale del 30 settembre 2011.
Il Movimento Unitario per l’Inclusione Scolastica e Sociale (MUISS) invita a rafforzare il ciclo dei Corsi TFA (Tirocinio Formativo Attivo), considerandoli strumenti più affidabili e duraturi per formare docenti preparati sul sostegno, piuttosto che ricorrere a percorsi emergenziali che rischiano di essere temporanei.
Importanza della qualità della formazione professionale
Nel documento, si sottolinea che il profilo professionale del docente richiede un percorso di formazione continuo, basato su esperienza, studio e auto-riflessione. Il rispetto di questa impostazione rappresenta una priorità pedagogica fondamentale per garantire un sostegno efficace e qualificato, anche rispetto alle prescrizioni del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) firmato il 18 gennaio 2024.
Garantire un’adeguata preparazione professionale significa costruire una didattica inclusiva e sostenibile, che valorizzi le competenze e l’expertise degli insegnanti attraverso percorsi formativi rigorosi.
Appello al dialogo e alla collaborazione
Il coordinamento ha concluso invitando i rappresentanti politici a un incontro diretto per discutere le motivazioni pedagogiche e giuridiche di questa opposizione. La delegazione di esperti, docenti e genitori si dichiara disponibile a un confronto costruttivo, auspicando che le scelte legislative garantiscano l’inclusione scolastica senza compromettere la qualità della formazione.
Considerazioni finali sull’importanza dell’inclusione e della qualità formativa
Il documento evidenzia come il coinvolgimento di oltre 3.300 sottoscrittori testimonia la preoccupazione condivisa di molte figure del mondo dell’educazione e delle famiglie. La mobilitazione sottolinea che una formazione di qualità e duratura rappresenta la chiave per un sistema scolastico inclusivo, sostenibile e rispettoso delle competenze professionali degli insegnanti.
Domande frequenti sulla mobilitazione contro i corsi Indire per il sostegno
L'appello è stato lanciato per evidenziare le criticità e i rischi associati ai corsi straordinari di specializzazione sul sostegno, sostenendo che essi possano compromettere la qualità della formazione degli insegnanti e creare un sistema formativo permanente emergenziale, invece di promuovere percorsi più affidabili come i corsi TFA.
Il motivo principale riguarda la preoccupazione che i corsi emergenziali possano trasformarsi in una soluzione strutturale senza garantire standard di formazione elevati, rischiando di compromettere la qualità e l’efficacia del sostegno educativo.
I firmatari citano dati ufficiali relativi alla carenza di docenti specializzati nel sostegno, evidenziando che molte scuole non riescono a coprire tutti i posti disponibili. Ad esempio, su 3.000 posti per l’infanzia, sono stati occupati solo 1.006, e su 12.300 nella primaria, soltanto 4.084.»
Il rischio principale è di alterare irrimediabilmente la qualità della formazione degli insegnanti, compromettendo i principi di rigore e di eccellenza previsti dalla normativa vigente, con conseguenze negative sull'inclusione e l’efficacia del sostegno.
I corsi TFA rappresentano percorsi di formazione più consolidati, duraturi e regolamentati, capaci di garantire competenze approfondite e una preparazione professionale sostenibile nel tempo, contrariamente ai percorsi emergenziali come quelli Indire.
Una formazione di qualità è essenziale per garantire un supporto efficace e inclusivo agli studenti con bisogni educativi speciali, rispettando i principi di professionalità, competenza e aggiornamento continuo richiesti dalla normativa e dal Contratto Collettivo di Lavoro.
Il coordinamento invita i rappresentanti politici e gli stakeholder a un incontro diretto, favorendo un confronto costruttivo sulle motivazioni pedagogiche e giuridiche che sostengono la richiesta di stop ai corsi emergenziali, per trovare soluzioni condivise e sostenibili.
Il coinvolgimento di oltre 3.300 persone dimostra una preoccupazione condivisa da molte figure dell’educazione e delle famiglie, confermando l’importanza di garantire percorsi formativi di qualità e di sostenere un sistema scolastico inclusivo e sostenibile.
Se i corsi Indire continueranno senza una revisione della normativa e delle modalità di formazione, si rischia di creare un sistema che potrebbe compromette le basi di una preparazione educativa solida, riducendo la qualità e la credibilità complessiva del sostegno scolastico.
Il dialogo può favorire la comprensione reciproca, individuare soluzioni condivise e promuovere un percorso che garantisca la qualità della formazione, l’inclusione e la tutela dei diritti di tutti gli attori coinvolti nel sistema scolastico.