Introduzione e quadro generale
Il 23 ottobre, presso il Ministero dell’Istruzione e del Merito, è stata firmata un’ipotesi di Accordo Collettivo Nazionale Integrativo (CCNI) avente come obiettivo principale l’allocazione delle risorse del Fondo per l'Occupazione e la Mobilità delle Finiture (FMOF) e la definizione di strategie di valorizzazione del personale scolastico. Questa iniziativa rappresenta un passo importante per il rafforzamento delle risorse destinate ai docenti e al personale ATA, con particolare attenzione alla crescita professionale e alla continuità didattica nelle aree più svantaggiate.
Obiettivi principali dell’accordo
Le linee guida contenute nell’ipotesi di CCNI si concentrano su:
- Incremento delle risorse finanziarie dedicate alle infrastrutture scolastiche e alla valorizzazione del personale.
- Interventi specifici per il sostegno alle scuole in aree di particolare difficoltà, come le piccole isole.
- Crescita professionale e riconoscimento delle funzioni di responsabilità come le funzioni strumentali e i ruoli di leadership.
Dettaglio delle risorse previste
Il documento illustra un ammontare complessivo di risorse di circa 31,8 milioni di euro, distribuite attraverso vari stanziamenti, tra cui:
- Incremento delle risorse per il Fondo per le Infrastrutture Scolastiche e il personale ATA (1,8 milioni di euro per il 2025/2026).
- Somma una tantum di 5 milioni di euro destinata al personale ATA con specifiche mature di lavoro.
- Arretrati sui compensi e indennità legati a incarichi di responsabilità e funzioni superiori, con vari importi, tra cui circa 4,5 milioni di euro per i DSGA.
- Risorse dedicate alle attività di valorizzazione professionale, come le ore eccedenti e le funzioni strumentali, con un totale di oltre 3 milioni di euro.
- Risorse specifiche per il personale coinvolto in attività di tirocinio, comando e funzioni di supporto alle scuole nelle zone più lontane.
Focus sulla valorizzazione professionale e sostegno alle aree svantaggiate
Parte fondamentale dell’accordo riguarda l’impegno a favorire la continuità didattica nelle scuole delle zone più disagiate, attraverso l’incremento di risorse dedicate alla valorizzazione professionale dei docenti e al miglioramento delle condizioni di lavoro del personale ATA nelle isole e nelle aree rurali.
Posizione delle parti e criticità
La Gilda Unams, principale sindacato non firmatario, ha espresso perplessità e dissenso riguardo alla distribuzione delle risorse. In particolare, denuncia che l’indirizzo scelto privilegia alcune funzioni organizzative e non rispecchia la reale composizione numerica di docenti e personale ATA. La nota ufficiale sottolinea l’importanza di una ripartizione più equa, che tenga conto delle effettive esigenze professionali e del contesto di servizio.
In conclusione, l’ipotesi di CCNI rappresenta un passo significativo nella valorizzazione del personale scolastico, con dettagli precisi sugli stanziamenti e le iniziative future, ma la sua implementazione dovrà essere accompagnata da un’attenta valutazione delle esigenze territoriali e professionali per garantire un equilibrio sostenibile e efficace.
L’ipotesi di CCNI (Accordo Collettivo Nazionale Integrativo) firmata il 23 ottobre rappresenta un accordo tra il Ministero dell’Istruzione e le parti coinvolte, finalizzato all’allocazione delle risorse del Fondo per l'Occupazione e la Mobilità del Personale Scolastico (FMOF), con l’obiettivo di valorizzare il personale scolastico e migliorare le condizioni di lavoro delle scuole, specialmente in aree svantaggiate.
Il focus principale è sull’incremento delle risorse finanziarie destinate alla valorizzazione professionale dei docenti e del personale ATA, con interventi specifici per le aree di particolare difficoltà, promuovendo la crescita professionale e il riconoscimento delle responsabilità come funzioni strumentali e ruoli di leadership.
L’accordo prevede circa 31,8 milioni di euro, distribuiti attraverso vari stanziamenti, tra cui aumenti per infrastrutture scolastiche, compensi arretrati, sostegno alle aree svantaggiate e attività di valorizzazione professionale.
Le risorse verranno distribuite attraverso stanziamenti specifici, come fondi per le infrastrutture, contributi una tantum, arretrati sui compensi e finanziamenti per attività di valorizzazione e supporto alle zone più isolate, garantendo un intervento mirato alle diverse esigenze territoriali.
Le iniziative includono l’erogazione di ore eccedenti, sviluppo di funzioni strumentali e ruoli di leadership, con l’obiettivo di riconoscere e potenziare le competenze del personale scolastico, migliorando la qualità della didattica.
Il CCNI pone particolare attenzione a garantire continuità didattica e miglioramento delle condizioni di lavoro nelle zone più svantaggiate, come le isole e le aree rurali, attraverso aumenti di risorse dedicate alla valorizzazione professionale e supporto logistico.
La Gilda Unams ha espresso perplessità sulla distribuzione delle risorse, ritenendo che privilegia alcune funzioni organizzative rispetto alle reali esigenze di docenti e personale ATA, chiedendo una ripartizione più equa e rappresentativa delle necessità territoriali e professionali.
Le risorse destinate alla valorizzazione del personale, includendo attività di formazione, incentivi e funzioni di responsabilità, ammontano a oltre 3 milioni di euro, garantendo interventi significativi per lo sviluppo professionale.
Per garantire un’attuazione efficace, è fondamentale un monitoraggio continuo delle risorse e delle iniziative, coinvolgendo tutte le parti interessate, e adottando un approccio regolamentare flessibile in base alle esigenze territoriali e professionali che emergono durante l’applicazione.
Le prospettive future prevedono un continuo investimento sulla crescita professionale, l’attenzione alle aree meno favorevoli e il rafforzamento dei meccanismi di valorizzazione del personale, con l’obiettivo di rendere le scuole più resilienti e capaci di offrire un’educazione di qualità.