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Furia tra i genitori e la scuola: diritto di accesso alle verifiche dei figli diventa motivo di polemica

Peluche di giraffa e coniglio su cuscino: metafora della protezione dei diritti dei bambini e accesso alle verifiche scolastiche

Contesto della richiesta di accesso alle verifiche scolastiche e le reazioni delle famiglie

In un istituto comprensivo di Brescia, numerosi genitori si sono ritrovati di fronte a una nuova procedura che obbliga a una richiesta formale per visionare le verifiche e i compiti dei propri figli. La procedura, sancita da una circolare del 25 ottobre, prevede la compilazione di un modulo specifico e, in alcuni casi, il pagamento di una tassa.
La decisione ha scatenato polemiche tra circa 1.600 famiglie che frequentano le scuole primarie e secondarie di primo grado, come riportato dai media locali, evidenziando un conflitto tra il diritto di controllo e le normative amministrative.

Il quadro normativo che regola l’accesso agli atti scolastici

Le verifiche scritte degli studenti sono considerate atti amministrativi della scuola e, come tali, devono essere soggette a specifici principi di tutela come integrità, autenticità, e conservazione. La normativa vigente prevede che tali documenti non possano essere consegnati liberamente alle famiglie senza una richiesta ufficiale.
La scuola ha ricordato che il motivo di questa formalità nasce dalla legge italiana sulla trasparenza amministrativa, che impone procedure precise per l’accesso agli atti pubblici.

Qual è la procedura corretta e quali sono i costi

Le famiglie che desiderano visionare le verifiche devono compilare e inoltrare una richiesta tramite modulo, disponibile sia online sia presso la segreteria scolastica. La richiesta può riguardare un’intera annualità scolastica, specificando le materie di interesse.
Per le riproduzioni, l’istituto applica tariffe stabilite dalla delibera del 2015, tra cui:

  • 0,25 euro per ogni foglio A4 senza dati sensibili;
  • 0,50 euro per formati A3;
  • 1 euro per documenti contenenti dati di terzi o informazioni sensibili.

Impatti pratici e polemiche sulla burocrazia

Questa procedura, anche se legittima, ha provocato accuse di eccessiva burocrazia. Molti genitori percepiscono l’obbligo di compilare moduli e pagare per accedere a verifiche che ritengono un loro diritto fondamentale. La scuola difende la normativa, sottolineando che tutela anche la privacy e la sicurezza dei dati della scuola e degli studenti.

Diritti e limiti dell’accesso agli atti secondo le normative italiane

Le normative di riferimento sono principalmente:

  • Legge 241/1990: disciplina l’accesso agli atti amministrativi e garantisce il diritto di consultazione ai genitori;
  • DPR 184/2006: regolamento sull’accesso ai documenti amministrativi.

Secondo l’articolo 22 di queste norme, anche le rappresentazioni digitali sono considerate atti amministrativi. I genitori, in quanto esercenti la responsabilità genitoriale, possono richiedere di verificare gli elaborati scolastici dei figli minorenni, poiché questi atti sono fondamentali per monitorare il loro percorso formativo.

Modalità di richiesta e limiti all’accesso

La richiesta di accesso deve essere motivata e indirizzata al dirigente scolastico. La scuola ha 30 giorni di tempo per rispondere, come stabilito dalla legge, e può motivare eventuali negazioni o restrizioni, ad esempio in presenza di dati sensibili, privacy di terze persone o procedimenti riservati.

Come vengono gestiti i costi e le modalità di consegna delle verifiche

In generale, la visione delle verifiche è gratuita, mentre le riproduzioni comportano il pagamento delle tariffe stabilite. Alcune scuole digitalizzano le verifiche e le rendono accessibili tramite il registro elettronico. La consegna automatica delle copie non è obbligatoria, lasciando spazio alla discrezionalità dell’istituto, nel rispetto della normativa sulla privacy e la protezione dei dati.

Conclusioni: diritto di accesso e tutela della privacy

Il diritto dei genitori di accedere alle verifiche scolastiche è garantito dalla legge come parte integrante della tutela della responsabilità genitoriale e del diritto all’educazione. Tuttavia, le procedure, comprese eventuali spese, sono strumenti utili per garantire la trasparenza e tutelare i dati di altri studenti o soggetti terzi.
La posizione dell’istituto di Brescia, sebbene possa apparire eccessivamente burocratica, si inserisce nel quadro normativo nazionale che regola rigorosamente l’accesso agli atti amministrativi pubblici.

Perché i genitori chiedono l'invio a casa delle verifiche dei figli e cosa risponde la Dirigente? +

Molti genitori, ritenendo di avere il diritto di verificare direttamente i compiti e le verifiche dei propri figli, chiedono alla Dirigente scolastica l'invio delle verifiche a casa. Tuttavia, la Dirigente risponde che le verifiche sono atti amministrativi, pertanto occorre seguire una procedura di accesso agli atti, prevista dalla normativa, rendendo necessaria una richiesta formale e l'eventuale pagamento di una tassa. Questa posizione ha generato polemiche, poiché molti considerano questa procedura troppo burocratica e restrittiva rispetto ai loro diritti di controllo.


Qual è la motivazione della scuola nel richiedere un accesso ufficiale alle verifiche? +

La scuola spiega che le verifiche sono atti amministrativi tutelati dalla normativa italiana sulla trasparenza e sulla privacy. Pertanto, occorre rispettare le procedure ufficiali di richiesta, garantendo la sicurezza dei dati di tutti gli studenti e prevenendo accessi non autorizzati o indebiti, anche per motivi di conservazione e autenticità dei documenti.


Perché la richiesta di accesso alle verifiche è considerata una procedura burocratica? +

Perché comporta la compilazione di moduli, il rispetto di tempistiche e, in alcuni casi, il pagamento di tariffe. Questa burocrazia viene percepita dai genitori come un ostacolo rispetto al loro diritto di controllare direttamente i compiti dei figli, alimentando il malcontento e la polemica sull’accesso facilitato.


Quali sono i limiti dell’accesso agli atti riguardo alle verifiche scolastiche? +

L’accesso può essere limitato in presenza di dati sensibili, informazioni di terzi o procedure riservate. Inoltre, la richiesta deve essere motivata e indirizzata al dirigente scolastico, che ha 30 giorni per rispondere e può motivare eventuali restrizioni sulla visione o copia dei documenti, rispettando sempre la normativa sulla privacy.


Come vengono gestiti i costi per la richiesta delle verifiche? +

Normalmente, la visione delle verifiche è gratuita. Tuttavia, per le riproduzioni o stampe, vengono applicate tariffe stabilite dalla normativa dell’istituto, come 0,25 euro per foglio A4, 0,50 euro per formati A3 e 1 euro per documenti con dati di terzi o sensibili. Questi costi sono considerati strumenti per tutelare la privacy e la corretta gestione dei documenti.


Qual è il ruolo della normativa italiana nel garantire il diritto di accesso alle verifiche? +

Le norme, come la Legge 241/1990 e il DPR 184/2006, riconoscono ai genitori il diritto di richiedere l’accesso ai documenti amministrativi dei figli, comprese le verifiche scolastiche. Questi atti, anche in formato digitale, sono soggetti a procedure chiare per garantire trasparenza, tutela della privacy e corretta gestione dei dati.


Qual è la procedura corretta per richiedere le verifiche e quale è il limite temporale? +

Per richiedere le verifiche, i genitori devono inviare una richiesta motivata al dirigente scolastico, utilizzando il modulo ufficiale. La scuola ha 30 giorni di tempo per rispondere, potendo motivare eventuali rifiuti o restrizioni, in conformità alle normative sulla privacy e sull’accesso agli atti.


Come viene garantita la tutela della privacy durante l’accesso alle verifiche? +

Durante l’accesso, vengono adottate misure di tutela della privacy, come la limitazione del conteggio delle persone presenti e la gestione riservata delle copie delle verifiche, nel rispetto delle norme sulla protezione dei dati personali e sulla riservatezza degli studenti e di terzi.


Quale è il significato della polemica sulla richiesta di invio delle verifiche a casa? +

La polemica nasce dal fatto che molti genitori ritengono di avere il diritto di controllare direttamente le verifiche dei figli senza procedure complesse, mentre la scuola sostiene che le verifiche sono atti amministrativi soggetti anormative precise. La richiesta di invio a casa, senza passare per l’accesso ufficiale, viene vista come un modo più immediato, ma contro le regole di tutela dei dati e della privacy, alimentando così la controversia e le tensioni tra le parti.

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