Un dialogo tra Veltroni e i giovani a Catania
Nell’auditorium dell’ex monastero dei Benedettini di Catania si è tenuto un incontro significativo tra Walter Veltroni, ex sindaco di Roma e figura di rilievo della politica italiana, e un nutrito gruppo di studenti e giovani coinvolti nella discussione sul presente e il futuro. Questo evento, promosso dalla Scuola Superiore dell’Università di Catania, ha centrato il focus sul ruolo della politica e sul rapporto tra i giovani e le sfide dell’attualità.
Il ruolo della politica e la partecipazione giovanile
Veltroni ha evidenziato l’importanza di una politica alta capace di dialogare con le realtà quotidiane dei giovani. In particolare, ha sottolineato come le mobilitazioni recenti a favore della Palestina rappresentino un esempio di impegno civico autentico, oltrepassando la superficiale indignazione digitale. Per lui, queste azioni sono una testimonianza di una motivazione umana e civica: un modo per riscoprire il valore dello sguardo reciproco e della testimonianza genuina, lontano dall’effimero dei social media.
L’importanza della memoria: il caso di Sami Modiano
Per rafforzare questa riflessione, Veltroni ha portato l’esempio di Sami Modiano, sopravvissuto all’Olocausto, impegnato attivamente nelle iniziative di memoria in Italia. La sua testimonianza rappresenta un monito contro l’oblio e le interpretazioni superficiali, come quelle condotte dalla ministra Eugenia Roccella, che ha descritto visite ai luoghi della Shoah come semplici “gite”.
Il valore della memoria nella difesa della libertà
Questa storia sottolinea come l’esperienza storica sia fondamentale per mantenere viva la memoria collettiva e la capacità di resistere alle distorsioni della realtà, rafforzando l’importanza di educare le nuove generazioni alla conoscenza del passato.
Il rischio dell’autoritarismo e le sue dinamiche
Veltroni ha dedicato l’ultima parte dell’incontro a un approfondimento sui meccanismi dell’autoritarismo, che si fondano su tre pilastri: immaginare, credere e costruire. L’immaginazione viene descritta come il motore della libertà, alimentata anche dalla noia, che spesso viene soppiantata dall’abuso dei social media. La tecnologia, definita come il cambiamento più invasivo mai visto, ha portato la nostra vita personale dentro il telefono, creando il rischio di perdere identità e relazioni autentiche.
La democrazia e l’importanza delle parole
Nel segmento conclusivo, Veltroni ha analizzato il ruolo delle parole e del credere come elementi essenziali di una democrazia. Ha sottolineato come il mantenimento di un dialogo aperto e il dubbio siano fondamentali per salvaguardare i valori democratici, anche di fronte alle minacce dell’autoritarismo.
Il potere della parola e la resistenza democratica
Rivolgendosi alle sfide di censura e oppressione, Veltroni ha ricordato come le parole siano strumenti di resistenza e di libertà. Ha riferito il celebre esempio di Franca Viola, che rifiutò il matrimonio riparatore, simbolo della forza delle parole contro l’autoritarismo. La sua conclusione invita i giovani a credere e costruire, come strumenti essenziali per difendere la democrazia e opporsi alle dinamiche dell’indifferenza e dell’oppressione collettiva.
Il richiamo di Veltroni ai giovani: “La vita oggi si vive attraverso il telefono, ma il prezzo lo paghiamo noi”
Un dialogo tra Veltroni e i giovani a Catania
Nell’auditorium dell’ex monastero dei Benedettini di Catania si è tenuto un incontro significativo tra Walter Veltroni, ex sindaco di Roma e figura di rilievo della politica italiana, e un nutrito gruppo di studenti e giovani coinvolti nella discussione sul presente e il futuro. Questo evento, promosso dalla Scuola Superiore dell’Università di Catania, ha centrato il focus sul ruolo della politica e sul rapporto tra i giovani e le sfide dell’attualità.
Il ruolo della politica e la partecipazione giovanile
Veltroni ha evidenziato l’importanza di una politica alta capace di dialogare con le realtà quotidiane dei giovani. In particolare, ha sottolineato come le mobilitazioni recenti a favore della Palestina rappresentino un esempio di impegno civico autentico, oltrepassando la superficiale indignazione digitale. Per lui, queste azioni sono una testimonianza di una motivazione umana e civica: un modo per riscoprire il valore dello sguardo reciproco e della testimonianza genuina, lontano dall’effimero dei social media.
L’importanza della memoria: il caso di Sami Modiano
Per rafforzare questa riflessione, Veltroni ha portato l’esempio di Sami Modiano, sopravvissuto all’Olocausto, impegnato attivamente nelle iniziative di memoria in Italia. La sua testimonianza rappresenta un monito contro l’oblio e le interpretazioni superficiali, come quelle condotte dalla ministra Eugenia Roccella, che ha descritto visite ai luoghi della Shoah come semplici “gite”.
Il valore della memoria nella difesa della libertà
Questa storia sottolinea come l’esperienza storica sia fondamentale per mantenere viva la memoria collettiva e la capacità di resistere alle distorsioni della realtà, rafforzando l’importanza di educare le nuove generazioni alla conoscenza del passato.
Il rischio dell’autoritarismo e le sue dinamiche
Veltroni ha dedicato l’ultima parte dell’incontro a un approfondimento sui meccanismi dell’autoritarismo, che si fondano su tre pilastri: immaginare, credere e costruire. L’immaginazione viene descritta come il motore della libertà, alimentata anche dalla noia, che spesso viene soppiantata dall’abuso dei social media. La tecnologia, definita come il cambiamento più invasivo mai visto, ha portato la nostra vita personale dentro il telefono, creando il rischio di perdere identità e relazioni autentiche.
La democrazia e l’importanza delle parole
Nel segmento conclusivo, Veltroni ha analizzato il ruolo delle parole e del credere come elementi essenziali di una democrazia. Ha sottolineato come il mantenimento di un dialogo aperto e il dubbio siano fondamentali per salvaguardare i valori democratici, anche di fronte alle minacce dell’autoritarismo.
Il potere della parola e la resistenza democratica
Rivolgendosi alle sfide di censura e oppressione, Veltroni ha ricordato come le parole siano strumenti di resistenza e di libertà. Ha riferito il celebre esempio di Franca Viola, che rifiutò il matrimonio riparatore, simbolo della forza delle parole contro l’autoritarismo. La sua conclusione invita i giovani a credere e costruire, come strumenti essenziali per difendere la democrazia e opporsi alle dinamiche dell’indifferenza e dell’oppressione collettiva.
FAQ - Domande frequenti
Veltroni ha sottolineato che, mentre la vita si vive oggi attraverso il telefono, il vero prezzo di questa immersività lo paghiamo noi stessi, in termini di identità e relazioni autentiche. Il suo monito invita i giovani a riflettere sul valore del tempo e della partecipazione reale, oltre la schermata digitale.
Veltroni critica l’abuso dei social media perché rischiano di sostituire le relazioni autentiche e di alimentare l’illusione di libertà senza responsabilità, creando una dipendenza che può portare alla perdita di identità e di contatti umani veri.
Veltroni valorizza il ruolo della memoria come strumento fondamentale per mantenere viva la coscienza storica, aiutando i giovani a comprendere il valore della libertà e a resistere alle distorsioni della realtà, attraverso l’esempio di figure come Sami Modiano.
Veltroni spiega che l’immaginazione è il motore della libertà, in quanto permette di creare nuove possibilità e di pensare oltre i limiti imposti, ma avverte che questa può essere minacciata dall'abuso dei social media e dalla noia, che spesso sostituiscono l’originalità con la superficialità digitale.
Veltroni evidenzia che un uso eccessivo del telefono può portare alla perdita di identità e a relazioni superficiali, rischiando che la vita personale si riduca a una schermata, riducendo il nostro coinvolgimento reale con il mondo che ci circonda.
Veltroni sottolinea che le parole sono strumenti di resistenza e libertà, fondamentali per mantenere un dialogo aperto e per rafforzare i valori democratici, specialmente in un tempo di minacce e censura.
Veltroni ricorda come Franca Viola, rifiutando il matrimonio riparatore, abbia dimostrato che le parole e la scelta di rebelarsi contro le norme oppressive possono essere potenti strumenti di resistenza e di affermazione dei propri diritti.
Veltroni invita i giovani a credere e costruire, strumenti fondamentali per difendere la democrazia e opporsi all’indifferenza, incoraggiando un impegno attivo e consapevole nel loro percorso di vita.
Il rischio principale, secondo Veltroni, è di perdere il contatto con la realtà autentica, di ridurre l’identità e le relazioni a esistenze superficiali e digitali, con la conseguente perdita di libertà e senso di appartenenza.
Veltroni suggerisce che un uso critico e consapevole dei social media può favorire un dialogo più autentico, rafforzare il senso di comunità e contribuire a difendere i valori democratici contro le minacce dell’autoritarismo e dell’indifferenza.