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Il riconoscimento legittimo del servizio OSA nelle graduatorie ATA: un principio imprescindibile

Il riconoscimento legittimo del servizio OSA nelle graduatorie ATA: un principio imprescindibile

Introduzione al tema del riconoscimento del servizio OSA nelle graduatorie ATA

Il presente articolo analizza una importante pronuncia giudiziaria riguardante illegittimo non riconoscere il servizio di Operatore Socio Assistenziale (OSA) prestato a scuola nelle graduatorie ATA. Si evidenzia come questa problematica sia centrale per molti lavoratori del settore scolastico, interessati a vedersi riconosciuto un servizio che rappresenta un elemento fondamentale per l’attribuzione del punteggio e, di conseguenza, per l’avanzamento professionale e previdenziale.

La questione principale: il servizio OSA e le graduatorie ATA

Il nodo della discussione riguarda l’inclusione o meno del punteggio maturato per il servizio svolto come Operatore Socio Assistenziale (OSA) all’interno della terza fascia delle graduatorie ATA. La posizione di molti lavoratori è che il servizio, prestato in ambito scolastico per aiutare gli alunni con disabilità, debba essere riconosciuto come elemento qualificante e meritevole di valutazione.

Le opposizioni del Ministero e le interpretazioni istituzionali

Il Ministero dell'Istruzione ha invece sostenuto che non si può attribuire punteggio per i servizi svolti come OSA in attività promosse dagli Enti Locali. Secondo l’ente, attività di questo tipo, ritenute sociali e assistenziali, non rientrerebbero nei criteri di valutazione delle graduatorie ATA, causando così controversie legali e richieste di chiarimento.

Il ruolo della giurisprudenza nel riconoscimento del servizio OSA

In questo ambito, la giurisprudenza ha svolto un ruolo cruciale nel sancire che il servizio di OSA svolto in modo subordinato, con retribuzione stabile e mansioni di assistenza agli studenti disabili, deve essere riconosciuto e valutato nei punteggi delle graduatorie. Ciò si basa sul principio di non discriminazione, che tutela lavoratori con contratti diversi ma con attività analoga.

Approfondimenti pratici: cosa stabilisce la normativa e le sentenze

Le sentenze della Corte di Cassazione hanno più volte affermato che non esistono motivi validi per discriminare tra lavoratori a tempo determinato e indeterminato, a patto che il servizio svolto sia qualificato come lavoro subordinato. Tra le decisioni rilevanti, si ricordano:

  • Cass. n. 28635/2018, Cass. n. 26356/2018, Cass. n. 26353/2018: sottolineano il principio di eguaglianza
  • Cass. n. 20918/2019: evidenziano l’importanza del rapporto di lavoro subordinato
  • Cass. n. 27950/2017: riconoscono il diritto al punteggio per servizi equivalenti
  • Cass. n. 7112/2018: garantiscono che la valutazione non sia discriminatoria
  • Cass. nn. 3473 e 6146/2019: rafforzano la tutela dei lavoratori con attività di assistenza

Il verdetto del Tribunale di Avellino: esempio pratico e principio applicato

Il Tribunale di Avellino, con la sentenza n. 753/2025 del 17 settembre 2025, ha riconosciuto che:

  • Il servizio di OSA svolto dall’interessata rappresenta un’attività subordinata
  • Il servizio deve essere correttamente valutato nelle graduatorie ATA
  • Il mancato riconoscimento ha causato un danno risarcibile

La decisione ha affermato che l’attività svolta, comprovata da contratti e retribuzioni, deve essere valutata ai fini della corretta attribuzione del punteggio, proponendo un esempio pratico di come la legge tuteli i lavoratori che esercitano funzioni di assistenza.

Implicazioni pratiche e conclusioni sugli aspetti legali

Il riconoscimento del servizio di OSA nelle graduatorie ATA si configura come un principio di equo trattamento e rispetto per le professionalità nel settore scolastico. La sentenza del Tribunale di Avellino ribadisce che qualora tali prestazioni rappresentino un rapporto di lavoro subordinato, questo deve essere valutato ai fini del punteggio, con adeguate coperture previdenziali e retributive, favorendo così la tutela dei lavoratori e il rispetto delle normative vigenti.

Domande frequenti sulla illegittimità del non riconoscimento del servizio OSA nelle graduatorie ATA

Perché è considerato illegittimo non riconoscere il servizio OSA nelle graduatorie ATA? +

L'illegittimità nasce dal fatto che la giurisprudenza ha sancito che, se il servizio di OSA viene svolto come lavoro subordinato in ambito scolastico, esso deve essere riconosciuto ai fini del punteggio nelle graduatorie ATA. Il mancato riconoscimento viola il principio di equità e di non discriminazione tra lavoratori con attività analoga.


Quali sono le conseguenze legali del non riconoscimento del servizio OSA? +

Le conseguenze possono includere ricorsi legali e sentenze che riconoscono il diritto del lavoratore a vedere il proprio servizio riconosciuto, con eventuali risarcimenti per danni. La sentenza del Tribunale di Avellino è un esempio pratico di come le autorità giudiziarie possano intervenire a tutela di questi diritti.


Come si può dimostrare il servizio di OSA svolto in ambito scolastico? +

È fondamentale presentare contratti, attestati di servizio, buste paga e documentazione che comprovi l’attività svolta come OSA, nonché testimonianze e eventuali riconoscimenti ufficiali rilasciati dall'ente scolastico, a supporto di una richiesta di riconoscimento legale e previdenziale.


Quali sono le interpretazioni del Ministero riguardo al riconoscimento del servizio OSA? +

Il Ministero ha sostenuto che il servizio prestato come OSA in attività promosse dagli Enti Locali non deve essere valutato per il punteggio nelle graduatorie ATA, ritenendo che non rientri nei criteri di valutazione ufficiali. Tuttavia, questa posizione è contraddetta da molte sentenze giudiziarie.


Perché le sentenze della Corte di Cassazione sono importanti in questa materia? +

Le pronunce della Corte di Cassazione rappresentano un presidio fondamentale per la tutela dei diritti dei lavoratori, affermando il principio che il servizio subordinato, quale quello di OSA, deve essere riconosciuto e valutato nei punteggi delle graduatorie, garantendo parità di trattamento e rispetto delle normative vigenti.


Come può un lavoratore chiedere il riconoscimento del servizio OSA? +

Il lavoratore può presentare ricorso tramite un avvocato specializzato, allegando tutta la documentazione comprovante il servizio svolto e facendo valere le sentenze favorevoli in materia, come quella del Tribunale di Avellino o le ordinanze della Cassazione.


Qual è il ruolo delle istituzioni nella tutela dei servizi OSA? +

Le istituzioni devono garantire un clima di legalità e disciplina, riconoscendo e valorizzando il lavoro svolto come OSA, ascoltando le istanze dei lavoratori e rispettando le sentenze giudiziarie che sanciscono il diritto al riconoscimento.


Cosa succede se il servizio OSA non viene riconosciuto nelle graduatorie? +

In assenza di riconoscimento, il lavoratore può vedere compromesso il suo punteggio, influendo sulla possibilità di aggiornare le proprie graduatorie o ottenere incarichi. La revoca di riconoscimenti illegittimi può essere ottenuta tramite ricorsi giudiziari.


Esistono sostegni o strumenti legali per i lavoratori che vogliono ottenere il riconoscimento? +

Sì, i lavoratori possono affidarsi a consulenti legali, sindacati e avvocati specializzati in diritto del lavoro pubblico per avviare pratiche di ricorso e tutela, ottenendo anche assistenza nelle procedure giudiziarie.


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