Introduzione alle norme di affidamento diretto secondo l’ANAC
L’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) ha emanato l’8 ottobre 2025 il parere n. 33, che chiarisce le circostanze e i requisiti per l’affidamento diretto di servizi relativi alla gestione di impianti sportivi, anche scolastici, evitando procedure di evidenza pubblica. Questo parere intende favorire interventi di rigenerazione e riqualificazione di strutture obsolete o non più funzionali senza compromettere trasparenza e concorrenza.
Condizioni fondamentali per l’affidamento diretto
L’affidamento diretto può essere effettuato solamente quando si verificano alcune condizioni essenziali:
- Una singola proposta: presentata da una associazione o società sportiva senza scopo di lucro.
- Soggetto proponente: deve essere l’unico a proporre interventi di rigenerazione, riqualificazione o miglioramento di impianti sportivi ormai obsoleti o non più adeguati.
Requisiti specifici per procedere senza gara
Per garantire la legalità dell’affidamento diretto, si devono rispettare alcuni criteri:
- Proposta da una sola associazione o società, esclusivamente di natura non lucrativa.
- Impianti obsoleti o non più funzionali alle esigenze attuali.
- Supporto da progetto preliminare e da un piano di fattibilità economico-finanziaria.
- L’obiettivo di favorire l’inclusione sociale, l’aggregazione e il coinvolgimento giovanile.
- Il valore del contratto deve essere sottoposto ai limiti della Soglia comunitaria, come previsto dall’articolo 14 del Codice degli Appalti (d.lgs. 50/2016).
Trasparenza e pubblicità dell’intervento
Per garantire un processo trasparente, l’ente locale è tenuto a:
- Pubblicare sul proprio sito istituzionale la proposta di affidamento.
- Assicurare la comunicazione chiara e accessibile delle decisioni prese.
Applicabilità anche agli impianti sportivi scolastici
Le disposizioni normative, in particolare il decreto legislativo 38/2021 e successive modifiche, si applicano anche alle strutture sportive integrate negli ambienti scolastici. Pertanto, anche palestre e impianti sportivi collegati alle scuole possono beneficiare di affidamenti diretti, purché siano rispettati i requisiti sopra menzionati.
Obblighi di motivazione e limiti alla deroga
Poiché l’affidamento diretto rappresenta un’eccezione ai principi di concorrenza e trasparenza, ogni intervento in tal senso deve essere:
- Motivato puntualmente nel provvedimento
- Giustificato con una dettagliata spiegazione dei presupposti che ne hanno reso necessaria l’applicazione, in linea con l’articolo 5 del d.lgs. 38/2021.
Finalità della normativa e obiettivi sociali
Il presidente dell’ANAC, Giuseppe Busìa, ha affermato che l’obiettivo principale di questa normativa è:
- Proteggere i principi del diritto europeo relativi alla gestione pubblica dei servizi.
- Supportare le piccole realtà sportive territoriali, spesso orientate a finalità sociali, offrendo procedure di affidamento più snelle.
In definitiva, questa normativa mira a agevolare interventi di rigenerazione di impianti sportivi e scolastici, favorendo l’inclusione sociale, lo sviluppo di attività sportive e l’attuazione di progetti sociali sul territorio.
Domande frequenti sull’affidamento diretto di impianti sportivi e scolastici secondo l’ANAC
L’affidamento diretto è consentito quando si verifica una delle condizioni fondamentali come la presenza di una sola proposta da parte di associazioni o società sportive senza scopo di lucro, e quando gli impianti sono obsoleti o non più funzionali, rispettando i limiti di valore secondo la soglia comunitaria.
Le condizioni includono la presentazione di una sola proposta da parte di una associazione o società senza scopo di lucro, la presenza di impianti obsoleti o non più funzionali, e il supporto di un progetto preliminare con piano di fattibilità economico-finanziaria.
Per garantire la trasparenza, l’ente locale deve pubblicare la proposta di affidamento sul proprio sito istituzionale e assicurare una comunicazione chiara e accessibile delle decisioni prese.
Sì, le disposizioni normative, tra cui il decreto legislativo 38/2021, si applicano anche agli impianti sportivi collegati alle strutture scolastiche, come palestre e campi sportivi, purché siano rispettati i requisiti previsti.
Ogni intervento deve essere motivato puntualmente nel provvedimento, con una spiegazione dettagliata dei presupposti che ne rendono necessaria l’applicazione, in conformità con l’articolo 5 del d.lgs. 38/2021.
L’obiettivo è proteggere i principi del diritto europeo relativi alla gestione pubblica dei servizi, sostenere le piccole realtà sportive territoriali e facilitare interventi di rigenerazione degli impianti, promuovendo inclusione sociale e sviluppo territoriale.
Il valore del contratto deve essere sottoposto ai limiti stabiliti dalla soglia comunitaria, come previsto dall’articolo 14 del Codice degli Appalti (d.lgs. 50/2016), evitando di superare i limiti di legge senza procedura competitiva.
È possibile affidare direttamente impianti sportivi scolastici quando sono obsoleti, non più funzionali o di particolare interesse sociale, rispettando i criteri di trasparenza e motivazione richiesti dalla normativa.
L’affidamento diretto si basa su motivazioni specifiche e condizioni precise, evitando la procedura di gara, mentre la gara pubblica garantisce concorrenza e trasparenza più ampia, con alfabetizzazione di più soggetti.
Sì, la durata dell’affidamento diretto deve essere motivata e non può superare il limite stabilito dalla normativa vigente, generalmente compatibile con le esigenze di riqualificazione e rigenerazione dell’impianto.