Contesto e ragioni dell'annullamento del corso
Il Ministero dell'Istruzione e del Merito (MIM) ha deciso di annullare ufficialmente il ciclo di formazione previsto per il 4 novembre 2025, intitolato "4 novembre la scuola non si arruola". Questo evento, organizzato dal Cestes-Proteo e dall'Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole, avrebbe aperto un dibattito importante sui temi della pace e dell'antimilitarismo nelle istituzioni educative.
La data del 4 novembre ricorda le atrocità della Prima guerra mondiale, giornata simbolo di memoria e di rifiuto di ogni forma di nazionalismo esasperato. L’obiettivo del convegno era di sensibilizzare i docenti sui rischi di militarizzazione scolastica e di promuovere i valori costituzionali di pace, in linea con l’articolo 11 della Costituzione italiana che ripudia la guerra.
Motivazioni ufficiali dell'ente ministeriale
Il MIM ha motivato l'annullamento del corso sostenendo che i contenuti trattati sarebbero estranei alle competenze riconosciute dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) per il settore scuola e dalla Direttiva 170/2016. In questo modo, l'iniziativa non rispetterebbe le finalità di formazione professionale del personale docente.
Inoltre, si è sottolineato che il corso non risultava più disponibile sulla piattaforma Sofia, il portale ufficiale per la formazione dei docenti. La cancellazione di questa offerta formativa comporta anche la revoca dei permessi concessi agli insegnanti, i quali potrebbero incorrere in sanzioni disciplinari qualora partecipassero, data la rimozione dell’accreditamento ufficiale.
Le contestazioni dell'Osservatorio contro la militarizzazione
L'Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole ha espresso forti critiche rispetto alle motivazioni del MIM, sostenendo che un corso dedicato alla promozione dei valori di pace e di rifiuto delle armi, come quello previsto, dovrebbe essere considerato di grande utilità pedagogica.
Secondo l'Osservatorio, si tratta di un tema attuale e importante per una formazione critica e consapevole dei docenti, in linea con i principi costituzionali e con l’obiettivo di formare cittadini partiti dal rispetto della pace.
La stessa organizzazione ha annunciato di lavorare con i propri legali per far rispettare il diritto dei docenti di partecipare a programmi di formazione liberi e informati, promettendo ulteriori approfondimenti in futuro.
Impatto e partecipazione dell’evento sospeso
Il convegno avrebbe coinvolto oltre mille iscritti, con le iscrizioni chiuse anticipatamente a causa dell’alto numero di partecipanti registrati. La forte attenzione suscitata ha portato il MIM a sospendere ufficialmente l’attività formativa, evidenziando un interpretazione dell’evento come potenzialmente divisivo.
Nonostante l’annullamento, le manifestazioni di protesta o di sostegno all'iniziativa continueranno nelle piazze e nelle città italiane, evidenziando come il tema rimanga attuale e dibattuto.
Situazione attuale e risorse informative
In tempi recenti, si conferma che le proteste e le iniziative correlate proseguiranno, con aggiornamenti disponibili sulle piattaforme di informazione specializzate come Tecnica della Scuola.
Per rimanere aggiornati, si consiglia di seguire i canali ufficiali:
- Pagina Facebook: Tecnica della Scuola
- Profilo Instagram: tecnicascuola
- Account Twitter: @TecnicaScuola
Nota: questa sintesi intende riassumere i principali aspetti relativi all’annullamento del corso di formazione "4 novembre la scuola non si arruola" e alle motivazioni, ufficiali e non, che hanno portato a questa decisione.
Il Ministero dell'Istruzione e del Merito ha deciso di annullare il corso, sostenendo che i contenuti trattati fossero estranei alle competenze riconosciute dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro e dalla Direttiva 170/2016, rendendo quindi l'iniziativa non conforme alle finalità di formazione professionale dei docenti.
Il corso mirava a sensibilizzare i docenti sui rischi di militarizzazione scolastica, promuovendo valori di pace e antimilitarismo, in particolare in occasione della giornata della memoria delle atrocità della Prima guerra mondiale.
Il Ministero ha affermato che i contenuti del corso non rispettavano le competenze e le finalità di formazione riconosciute dal CCNL e dalla Direttiva 170/2016, causando così la sua esclusione dalla piattaforma ufficiale Sofia e la revoca dei permessi degli insegnanti.
L'Osservatorio ha criticato le motivazioni del Ministero, sostenendo che il corso avrebbe avuto un’importanza pedagogica fondamentale e che dovrebbe essere considerato un'opportunità formativa essenziale per i docenti, difendendo così il diritto a programmi di educazione alla pace.
La comunità educativa ha suscitato proteste e manifestazioni di sostegno, con molte iniziative pianificate nelle piazze italiane, nonostante l’annullamento, per difendere il diritto alla formazione sui temi della pace e dell’antimilitarismo.
Il convegno avrebbe coinvolto oltre mille iscritti, con le iscrizioni che si erano chiuse anticipatamente a causa del grande interesse e dell’alto numero di partecipanti registrati.
Le proteste e le iniziative continueranno, con aggiornamenti disponibili su piattaforme di informazione specializzate come Tecnica della Scuola, che forniscono notizie e approfondimenti sulle attività e le mobilitazioni in corso.
Si consiglia di seguire la Pagina Facebook "Tecnica della Scuola", il profilo Instagram "tecnicascuola" e l’account Twitter "@TecnicaScuola" per restare aggiornati sulle novità e gli sviluppi relativi alle proteste e ai programmi di formazione.
In sintesi, l'annullamento rappresenta una decisione del Ministero motivata da ragioni burocratiche, mentre il dibattito pubblico e le proteste evidenziano l'importanza e la sensibilità del tema, lasciando aperta la discussione sul diritto alla formazione per i docenti in ambiti legati alla pace e alla nonviolenza.
Questa vicenda mette in evidenza le sfide legate alla libertà di formazione e di espressione dei docenti, sollevando interrogativi sulla possibilità di promuovere programmi che favoriscano il pensiero critico e i valori di pace in ambito scolastico.