La mobilitazione del 28 novembre: uno sciopero di 24 ore che coinvolge settori pubblici e privati
Il prossimo 28 novembre si terrà uno sciopero generale di 24 ore proclamato dalla Confederazione unitaria di base (Cub). Questa mobilitazione nazionale coinvolge tutti i settori, pubblici e privati, ed è finalizzata a sollevare numerose questioni di rilevanza sociale, economica e politica nel contesto attuale.
Le motivazioni principali dello sciopero
Le ragioni che animano la protesta sono molteplici e riguardano aspetti fondamentali per il futuro del lavoro e della politica sociale in Italia. In particolare:
- Supporto alla causa palestinese e all’autodeterminazione del popolo di Gaza.
- Condanna del “genocidio” attribuito a Israele, con richiesta di un accordo di pace che ritiri l’esercito israeliano dai territori occupati.
- Chiusura del blocco navale davanti a Gaza e promozione della libera circolazione di uomini e merci.
- Stop alle spese militari e all’invio di armi in Ucraina e Palestina.
- Investimenti pubblici in sanità, scuola, trasporti e politiche di sostegno al reddito, incluso il ripristino del Reddito di Cittadinanza.
- Aumento di salari e pensioni per recuperare il potere d’acquisto perduto negli ultimi vent’anni.
- Ripristino degli automatismi di adeguamento degli stipendi e introduzione di un salario minimo di almeno 12 euro all’ora e di un Reddito di Cittadinanza più equo.
- Riqualificazione del settore edilizio con un piano strutturale di edilizia residenziale pubblica.
Le priorità sociali e economiche al centro della protesta
La protesta si concentra su temi chiave come la tutela del lavoro, l’aumento dei salari, il miglioramento delle pensioni, e la tutela dei servizi pubblici essenziali. La manifestazione è un momento di forte espressione delle istanze dei lavoratori italiani, in risposta alla politica economica ritenuta iniqua.
La manifestazione della Cgil a Roma: obiettivi e programma
Il 25 ottobre, in vista dello sciopero, la CGIL ha organizzato una grande manifestazione a Roma con gli obiettivi di:
- Promuovere la democrazia e la tutela dei diritti dei lavoratori.
- Incrementare salari e pensioni.
- Contrapporsi al riarmo militare.
- Investire in sanità e istruzione.
- Contrastare la precarietà e spingere per una riforma fiscale più equa.
L’evento si svolgerà a partire dalle 13:30 in Piazza della Repubblica, poi il corteo proseguirà verso Piazza San Giovanni.
Le critiche alla manovra di bilancio e le reazioni sindacali
Gli esponenti della CGIL hanno bollato la nuovo manovra di bilancio come “sbagliata” e “raggiro” ai danni di lavoratori e pensionati:
- Un incremento delle tasse sui redditi più bassi, con il meccanismo di fiscal drag che impoverisce i redditi reali.
- Una maggiore pressione fiscale sui lavoratori e pensionati, mentre grandi patrimoni e rendite finanziarie godono di sgravi.
- La prospettiva di un aumento del debito pubblico nel 2026, finalizzato al riarmo e alle spese militari, a discapito di sanità, istruzione e ricerca.
- Livelli di finanziamento della sanità ancora al minimo rispetto al PIL, con conseguenze negative sulla qualità dei servizi.
Questi punti hanno acceso il dibattito pubblico e rafforzano la richiesta di modifiche sostanziali alla manovra.
Conclusioni e aggiornamenti
Per restare informati sulle evoluzioni di questa importante mobilitazione e sulle future azioni sindacali, è consigliabile seguire i canali ufficiali e le piattaforme di informazione di settore. La protesta rappresenta un momento cruciale di lotta per difendere i diritti dei lavoratori e promuovere un’equa distribuzione delle risorse.
La Cgil ha deciso di manifestare contro la manovra di bilancio perché ritenuta iniqua, insufficiente nel sostenere i servizi pubblici e i salari, e favorevole invece alle spese militari e alle grandi rendite. La protesta mira a difendere i diritti dei lavoratori e a promuovere una distribuzione più equa delle risorse.
Lo sciopero del 28 novembre, proclamato dalla Cub, mira a protestare contro le scelte della manovra di bilancio, chiedendo investimenti pubblici in sanità, scuola e trasporti, e opponendosi alle spese militari e alle politiche di austerità che penalizzano lavoratori e cittadini.
Lo sciopero coinvolge sia il settore pubblico che quello privato, includendo lavoratori della sanità, dell’istruzione, dei trasporti, dell’industria e dei servizi, creando un’unità di intenti tra diverse categorie per valorizzare le richieste sociali ed economiche.
Le principali rivendicazioni includono l’aumento di salari e pensioni, la difesa dei diritti dei lavoratori, il rafforzamento dei servizi pubblici, la contrarietà alle spese militari e il sostegno alla democrazia e ai diritti civili.
La manifestazione si terrà il 25 ottobre, con partenza alle 13:30 da Piazza della Repubblica, e proseguirà con un corteo che raggiungerà Piazza San Giovanni, coinvolgendo migliaia di lavoratori e cittadini in un momento di forte partecipazione sociale.
Le critiche principali riguardano l’aumento delle tasse sui redditi bassi, il rischio di un incremento del debito pubblico destinato al riarmo, il taglio ai fondi per sanità, istruzione e ricerca, e la mancanza di misure adeguate per sostenere il potere d’acquisto dei cittadini.
Il Cub ha proclamato lo sciopero perché vuole rispondere alle politiche del governo che penalizzano i lavoratori, aumentano le disuguaglianze e favoriscono la spesa militare, ritenendo necessarie azioni di sostegno ai beni pubblici e ai diritti sociali.
Dopo questa mobilitazione, si prevedono continue iniziative di pressione, manifestazioni locali, negoziati con le istituzioni e possibili agitazioni, con l’obiettivo di ottenere modifiche alla manovra e miglioramenti nelle condizioni lavorative e sociali.
Per rimanere informati, è consigliabile seguire i canali ufficiali dei sindacati come la Cgil e la Cub, oltre alle piattaforme di notizie di settore, che aggiornano costantemente sugli sviluppi e le iniziative in programma.