La Manovra 2026 rappresenta un rilancio significativo del sistema di università e ricerca in Italia, con un nuovo fondo da 1,5 miliardi di euro, 2000 assunzioni di ricercatori e la stabilizzazione dei PRIN. Queste misure, adottate nel contesto della legge di Bilancio, mirano a garantire programmi di lungo termine, sviluppo tecnologico e maggiore equità territoriale, interessando università, enti di ricerca e studenti. Sono coinvolti numerosi interventi, dal finanziamento stabile alla creazione di nuove infrastrutture di studio e ricerca, in un'ottica di sostenibilità e innovazione.
Le principali misure della Manovra 2026 per università e ricerca
La Manovra 2026 introduce una serie di interventi significativi rivolti al settore universitario e della ricerca, con l’obiettivo di rafforzare il ruolo dell’istruzione superiore e promuovere l’innovazione scientifica. Uno dei provvedimenti principali è la creazione di un nuovo Fondo da 1,5 miliardi di euro, destinato a finanziare progetti di ricerca, infrastrutture e programmi di formazione avanzata. Questo fondo rappresenta un investimento strategico volto a sostenere a lungo termine le università e gli enti di ricerca, favorendo la collaborazione tra mondo accademico e industriale. Inoltre, la manovra prevede l’assunzione di 2.000 nuove figure di ricercatori e docenti universitari, con l’obiettivo di rafforzare le strutture accademiche e migliorare la qualità dell’offerta formativa. Di particolare rilievo è anche la misura di stabilizzazione dei ricercatori PRIN (Progetti di Ricerca di Interesse Nazionale), che permette di rendere permanenti e stabili molte posizioni di ricerca, garantendo continuità e stabilità alle attività scientifiche di eccellenza. Questi interventi mirano a creare un ecosistema più dinamico e competitivo nel settore universitario e della ricerca, consolidando la posizione dell’Italia nel panorama internazionale dell’innovazione.
Fondi e strumenti finanziari
In aggiunta al Fondo unico per la ricerca, la Manovra 2026 introduce importanti misure di sostegno al mondo universitario e della ricerca, rafforzando l'impegno per promuovere l'innovazione e lo sviluppo del sistema nazionale. Tra queste, emerge la promessa di 2.000 nuove assunzioni di ricercatori e personale accademico, volta a migliorare le condizioni di lavoro e a favorire il rinnovo delle figure professionali nelle università e negli enti di ricerca pubblici. Inoltre, viene garantita la stabilizzazione del personale vincitore di programmi competitivi come il PRIN (Progetti di Ricerca di Interesse Nazionale), intervento che mira a rendere più stabile e attrattivo il lavoro di ricerca in Italia. Queste misure si inseriscono in un quadro più ampio di investimenti dedicati a rafforzare l'infrastruttura scientifica e favorire una cultura dell’innovazione, con l’obiettivo di migliorare la competitività del Paese a livello internazionale. Oltre a ciò, sono previste altre forme di finanziamento mirato tramite fondi dedicati ai progetti di ricerca applicata, startup innovative e collaborazioni internazionali, creando un ecosistema più dinamico e sostenibile per la ricerca nel suo complesso. Tali strumenti costituiscono un passo fondamentale verso il rafforzamento di un sistema di ricerca che sia più efficiente, inclusivo e orientato alla creazione di valore sociale e economico.
Quali sono gli obiettivi del fondo unico
Il fondo mira a rendere più efficace e trasparente l'erogazione di fondi pubblici, assicurando tempi certi nei bandi e prevedendo una distribuzione integrata di risorse diverse. In questo modo, si favorisce un sistema più snello e coordinato, che possa sostenere le attività di ricerca a breve e lungo termine, anche grazie alla previsione di bandi annuali e a una programmazione strategica.
Stabilizzazione e finanziamenti ai PRIN
I Progetti di Rilevante Interesse Nazionale (PRIN) saranno stabilizzati, con bandi annuali e una dotazione minima di 150 milioni di euro all'anno, per un totale di almeno 450 milioni nel triennio. Questa iniziativa segna un passo avanti rispetto al passato, rafforzando la continuità del sostegno ai progetti di ricerca di alta qualità, e favorendo la pianificazione a lungo termine delle attività scientifiche.
Come funziona la stabilizzazione dei PRIN
Le risorse saranno erogate in modo più regolare, consentendo agli enti di ricerca di pianificare e sviluppare progetti senza l’incertezza di finanziamenti a singhiozzo. La stabilizzazione si traduce in bandi più prevedibili, che rafforzano la competitività del sistema scientifico italiano e incentivano investimenti sostenibili nel settore.
Reclutamenti e stabilizzazione del personale di ricerca
2000 nuove assunzioni di ricercatori universitari
Per rafforzare il capitale umano nel settore scientifico, la Manovra prevede l’assunzione di 2.000 ricercatori attraverso un piano straordinario, con uno stanziamento annuale di 60 milioni di euro. Le assunzioni sono riservate a personale che, alla data del 30 giugno 2025, abbia maturato almeno due anni di attività nei progetti PNRR, garantendo continuità e stabilità nel tempo.
Requisiti e modalità di selezione
I profili destinatari devono aver lavorato nei progetti PNRR per almeno due anni. Fino al 50% dei posti sarà riservato a questa categoria, e lo Stato coprirà il 50% del costo totale delle assunzioni, mentre gli enti richiesti contribuiranno per la restante metà, favorendo un modello di copertura condivisa.
Perché si privilegia questa categoria
La Manovra 2026 evidenzia un forte focus sull’Università e Ricerca con l’obiettivo di potenziare il settore attraverso diverse misure strategiche. Il nuovo Fondo da 1,5 miliardi di euro è destinato a sostenere gli investimenti in infrastrutture, progetti innovativi e collaborazioni internazionali, favorendo lo sviluppo di un ecosistema più dinamico e competitivo. Inoltre, sono previste circa 2000 assunzioni di ricercatori e la stabilizzazione del personale già in servizio tramite il Programma Ricerca Innovazione Nazionale (PRIN), garantendo continuità e qualità nella ricerca. Queste iniziative intendono attrarre talenti, migliorare le condizioni di lavoro e incentivare la formazione di giovani ricercatori, contribuendo a rendere il sistema universitario e della ricerca più sostenibile, innovativo e capace di rispondere alle sfide globali.
Quali benefici si attende
Queste assunzioni devono consentire una maggiore qualità della ricerca e un più efficace sviluppo delle competenze, in linea con gli obiettivi di innovazione tecnologica e sviluppo sostenibile.
Investimenti nel diritto allo studio e iniziative internazionali
Alloggi universitari e mobilità studentesca
Con un investimento di 599 milioni di euro, saranno realizzati circa 60.000 nuovi posti letto nelle strutture universitarie italiane entro la conclusione del PNRR. Per ogni alloggio, sono previsti contributi fino a 20.000 euro, facilitando l’accesso delle giovani generazioni alla formazione e all’abitare sostenibile.
Programma Erasmus Italia
Viene rifinanziato con 3 milioni di euro il programma di mobilità interna tra atenei italiani, che permette agli studenti di frequentare corsi in altre città italiane senza dover ricorrere ai programmi di mobilità all’estero. Questa iniziativa favorisce l’inclusione e il rafforzamento delle reti universitarie domestiche.
Obiettivi del programma Erasmus Italia
Facilitare lo scambio tra atenei, ridurre i costi e ampliare le opportunità di formazione sul territorio nazionale, sostenendo una maggiore integrazione tra i diversi atenei e le comunità studentesche.
Impatto sulle opportunità di formazione
Lo sviluppo di questa mobilità interna rappresenta una strategia di crescita e inclusione per gli studenti italiani, contribuendo a un sistema più equo e accessibile.
Innovazione, territorialità e semplificazione
Ricerca nel Mezzogiorno e tecnologie avanzate
Per ridurre il divario tra Nord e Sud, sono stati stanziati 56,4 milioni di euro dal Fondo sviluppo e coesione 2021-2027, con iniziative di ricerca su tecnologie quantistiche, calcolo ad alte prestazioni (HPC) e intelligenza artificiale. Questi investimenti puntano a favorire la crescita territoriale e la competitività nazionale nel settore tecnologico.
Semplificazione degli acquisti pubblici
Viene istituita una centrale unica di committenza per la ricerca, gestita da Consip, con un finanziamento di 1 milione di euro, allo scopo di semplificare gli acquisti di beni e servizi necessari alle attività di ricerca. La sua operatività sarà definita entro 90 giorni dall’entrata in vigore della legge.
Quale sarà il ruolo della centrale di committenza
Semplificare le procedure di acquisto, ridurre i tempi e i costi, garantendo trasparenza e efficienza nel procurement pubblico per le attività di ricerca e innovazione.
Vantaggi per enti e ricercatori
Maggiore rapidità nelle acquisizioni, norme più chiare e processi più snelli, con benefici evidenti sulla qualità dei progetti scientifici sostenuti.
Conclusioni e prospettive
Il Ministro Anna Maria Bernini ha sottolineato come questa manovra rappresenti un cambio di paradigma: una stabilità delle risorse, una programmazione triennale strutturata e bandi certi pongono le basi per un sistema di ricerca e università più solido, innovativo e integrato, abbandonando modalità episodiche e frammentate. Tutte queste misure intendono collocare la ricerca italiana in un contesto di sostenibilità, crescita e competitività internazionale.
FAQs
Manovra 2026: investimenti strategici in Università e Ricerca
L'obiettivo è rafforzare il sistema universitario e della ricerca in Italia attraverso investimenti strategici, stabilizzazione di ricercatori e nuovi fondi dedicati.
Viene istituito un Fondo da 1,5 miliardi di euro e prevedono circa 2.000 assunzioni di ricercatori e una stabilizzazione dei PhD PRIN per rafforzare la ricerca a lungo termine.
I PRIN saranno stabilizzati con bandi annuali e una dotazione minima di 150 milioni di euro all'anno, garantendo continuità alle attività di ricerca di alta qualità.
Le assunzioni sono riservate a chi ha maturato almeno due anni di attività nei progetti PNRR, con coinvolgimento del 50% dei posti riservato a questa categoria.
Gli investimenti mirano a sviluppare tecnologie avanzate, sostenere startup, ridurre il divario tra Nord e Sud, e aumentare la competitività internazionale del sistema di ricerca italiano.
Verranno realizzati circa 60.000 nuovi posti letto nelle strutture universitarie con un investimento di 599 milioni di euro, facilitando l'accesso e la qualità della vita degli studenti.
Gestirà gli acquisti di beni e servizi tramite una procedura semplificata, riducendo tempi e costi e migliorando l’efficienza degli investimenti pubblici in ricerca.
Garantiranno maggiore stabilità, continuità e qualità nelle attività di ricerca e formazione, favorendo l’innovazione e la competitività internazionale dell’Italia.