Panoramica sulla numerosità e sulla distribuzione delle pensioni in Italia a fine 2024
Secondo l’Osservatorio statistico sulle prestazioni pensionistiche aggiornato al 31 dicembre 2024, il sistema pensionistico italiano si caratterizza per una presenza di oltre 16,3 milioni di pensionati beneficiari, rappresentando circa il 68% di tutti i soggetti che percepiscono almeno una pensione. La spesa complessiva si attesta oltre i 364 miliardi di euro, con un incremento del 4,9% rispetto all’anno precedente, segnalando una crescita costante del sistema.
Il numero di prestazioni pensionistiche attive supera le 23 milioni, con una media di 1,4 prestazioni per beneficiario. La maggioranza dei pensionati, circa il 68%, riceve una sola pensione, mentre il restante percepisce due o più trattamenti.
Focus sulle differenze di genere e sugli importi percepiti
Le donne costituiscono leggermente più della metà dei pensionati italiani. Tuttavia, l’analisi dei dati sulla spesa evidenzia che gli uomini assorbono il 56% dell’intera spesa pensionistica, dimostrando una disparità significativa nei livelli di reddito pensionistico.
Per quanto concerne gli importi medi percepiti, gli uomini ricevono in media 25.712 euro all’anno, contro i 19.140 euro delle donne. Questa differenza si traduce in un divario del 34%, riflettendo diversità sulle condizioni lavorative, sulla durata della contribuzione e sui tipi di pensione.
Campi di prestazioni pensionistiche e loro distribuzione
- Previdenziali (77,2%): pensioni di vecchiaia, invalidità e reversibilità
- Assistenziali (20,2%): assegni sociali, pensioni di guerra e indennità civili
- Indennitarie (2,7%): rendite di tipo indennitario
Segmenti principali di beneficiari e loro caratteristiche
- Pensioni di vecchiaia: 11,4 milioni di beneficiari; circa il 30% di questi riceve anche altri trattamenti.
- Pensioni ai superstiti: 4,2 milioni, di cui il 68% combina questa prestazione con altre pensioni.
- Invalidità previdenziale: circa 890 mila, con circa metà integrati con altre prestazioni.
- Prestazioni assistenziali: 3,9 milioni di beneficiari, quasi la metà dei quali riceve anche altri tipi di trattamento, come l’indennità di accompagnamento.
- Rendite indennitarie: 605 mila beneficiari, spesso con ulteriori integrazioni.
Diffusione territoriale e distribuzione della spesa pensionistica in Italia
Il Nord Italia si distingue per concentrare quasi la metà della spesa pensionistica (51,1%) e dei pensionati (47,7%), con un importo medio superiore del 7,1% rispetto alla media nazionale. Il Mezzogiorno rappresenta circa il 28% della spesa complessiva, mentre il Centro Italia si attesta al 20,9%, confermando disuguaglianze territoriali significative nella distribuzione delle risorse e dei benefici pensionistici.
Domande frequenti sul sistema pensionistico italiano: analisi di fatti chiave e tendenze
A fine 2024, il sistema pensionistico italiano conta oltre 16,3 milioni di beneficiari, rappresentando circa il 68% di tutti coloro che percepiscono almeno una pensione, indicando una stabilità nella numerosità dei pensionati sul territorio nazionale.
La spesa pensionistica complessiva supera i 364 miliardi di euro, con un incremento del 4,9% rispetto all’anno precedente, segnalando una crescita costante e significativa del sistema nel tempo.
Mentre circa 23 milioni di prestazioni pensionistiche sono attive, la maggior parte dei beneficiari, circa il 68%, riceve una sola pensione, con una media di 25.712 euro annui per gli uomini e 19.140 euro per le donne, evidenziando un divario di circa il 34%.
Le principali prestazioni pensionistiche includono quelle previdenziali (77,2%) come pensioni di vecchiaia, invalidità e reversibilità, assistenziali (20,2%) come assegni sociali e pensioni di guerra, e indennitarie (2,7%) sotto forma di rendite di tipo indennitario.
Tra i beneficiari, le pensioni di vecchiaia sono le più numerose con 11,4 milioni di beneficiari, di cui il 30% riceve anche altri trattamenti. Seguono le pensioni ai superstiti (4,2 milioni) e invalidità previdenziale (circa 890 mila), spesso con più integrativi, oltre alle prestazioni assistenziali e le rendite indennitarie con rispettivamente 3,9 milioni e 605 mila beneficiari.
Il Nord Italia concentra quasi la metà della spesa pensionistica (51,1%) e dei pensionati (47,7%), con un importo medio superiore del 7,1% rispetto alla media nazionale. Il Mezzogiorno rappresenta circa il 28% della spesa totale, mentre il Centro si ferma al 20,9%, evidenziando disparità regionali significative.
Nonostante le donne siano in maggioranza tra i pensionati, gli uomini percepiscono importi medi più elevati e, di conseguenza, assorbono una quota maggiore della spesa totale. Questa disparità deriva da differenze nel livello di contributi versati, nella durata della contribuzione e nelle tipologie di pensione ricevute.
Il divario di reddito tra uomini e donne deriva da vari fattori, tra cui una differente esperienza lavorativa, minori anni di contribuzione per le donne, e tipologie di pensione che spesso riflettono condizioni di lavoro meno remunerative o interruzioni di carriera.
Per migliorare questa distribuzione, è necessario adottare politiche mirate che favoriscano un'Equità territoriale e di genere, promuovendo una maggiore inclusione lavorativa per le donne e investimenti nelle Regioni meno sviluppate, sostenendo la contribuzione e la transizione verso pensioni più eque e sostenibili.
Le principali sfide includono l'invecchiamento della popolazione, l'aumento della speranza di vita, e la sostenibilità finanziaria del sistema pensionistico. Affrontare queste questioni richiede riforme strutturali e politiche di lungo termine per garantire la copertura dei benefici futuri.