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Il 46% degli italiani è pessimista sul futuro del Paese e boccia la scuola: solo il 7% la vede orientata al domani. L’indagine — approfondimento e guida

Insegnante e studente lavorano su progetto di robotica con stampante 3D, esempio di scuola orientata al futuro e innovazione didattica
Fonte immagine: Foto di Vanessa Loring su Pexels

Un recente studio evidenzia che quasi la metà degli italiani nutre sentimenti di pessimismo riguardo al futuro della nazione, con la scuola percepita come poco orientata alla vision a lungo termine. Questa indagine, condotta dall’Istituto Piepoli per l’ASviS, mette in luce le sfide e le speranze legate all’educazione e alle istituzioni italiane, evidenziando la necessità di innovazioni nel sistema scolastico e di una maggiore consapevolezza collettiva sul domani. L’indagine si svolge in un contesto di crescente attenzione verso gli scenari futuri e il ruolo delle politiche per lo sviluppo sostenibile, soprattutto in occasione della Giornata Mondiale dei Futuri dell’UNESCO.

  • Il 46% degli italiani è pessimista sul futuro del Paese
  • Solo il 7% considera la scuola orientata al futuro
  • Rigetto generale verso l’attuale percezione delle istituzioni
  • Elevata richiesta di educazione al futuro in ambito scolastico e universitario

Approfondimenti sulla normativa e i bandi

Destinatari: Educatori, istituzioni scolastiche, studenti e cittadini interessati alle politiche di sviluppo sostenibile

Modalità: Partecipazione a progetti e iniziative di formazione e sensibilizzazione, inserimento di percorsi dedicati nelle programmazioni scolastiche e universitarie

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Presentazione del “Barometro del Futuro”

Il “Barometro del Futuro” rappresenta uno strumento di analisi fondamentale per comprendere come gli italiani percepiscano il proprio futuro e le sfide che si presentano a livello nazionale e globale. Promosso dall’ASviS, l’Associazione per lo Sviluppo Sostenibile, e realizzato grazie alla collaborazione con l’Istituto Piepoli, questa indagine demoscopica coinvolge un ampio campione di cittadini, offrendo uno spaccato aggiornato sulle opinioni e le aspettative della popolazione. I risultati mostrano un quadro preoccupante: più del 46% degli italiani si dichiara pessimista riguardo al futuro del Paese, un dato che evidenzia una generale sfiducia nelle prospettive di sviluppo e progresso. Specificamente, l’indagine rivela anche notevoli criticità nel settore dell’educazione, con solo il 7% dei partecipanti che considera la scuola orientata al domani, mentre la maggioranza la valuta come ancorata a modelli ormai superati. Durante la presentazione ufficiale, svoltasi nell’emblematico Auditorium del Museo dell’Ara Pacis in occasione della Giornata Mondiale dei Futuri dell’UNESCO, sono stati sottolineati i temi di insoddisfazione e di richiesta di riforme concrete. Si è evidenziata l’importanza di ripensare l’educazione e di adottare politiche sostenibili per rilanciare un percorso di fiducia e innovazione nel Paese. Il “Barometro del Futuro” si configura dunque come uno strumento cruciale per stimolare il dibattito pubblico e promuovere azioni politiche mirate al miglioramento delle prospettive future dell’Italia.

Obiettivi e metodologia dell’indagine

Il “Barometro del Futuro” si propone di monitorare le percezioni degli italiani su temi strategici come la sostenibilità, l’educazione e la partecipazione civica. La metodologia, basata su sondaggi accurati, ha coinvolto una vasta rappresentanza della popolazione tra il 3 e il 12 novembre 2025. I risultati Forniscono uno spaccato importante sulla speranza di un’Italia futura più innovativa e sostenibile, nonostante il pessimismo diffuso tra gli intervistati.

Risultati principali

  • L’80% degli italiani si fida della scienza
  • Fiducia bassa nelle istituzioni (29%) e nei media (24%)
  • Il 75% ritiene fondamentale introdurre un’educazione al futuro nelle scuole
  • Per il 36%, l’intelligenza artificiale rappresenta una sfida

Percezione degli italiani sulla scuola e sulle istituzioni

Secondo l’indagine, la maggioranza degli italiani ritiene che le istituzioni scolastiche abbiano poca visione di lungo termine: solo il 7% considera la scuola orientata al futuro. La percezione politica, invece, mostra un consenso molto basso, con solo il 4% dei rispondenti che attribuisce un ruolo positivo alla politica nel delineare strategie future. Questi dati riflettono un sentimento di sfiducia diffusa e di desiderio di riforme significative nel sistema educativo e nelle politiche pubbliche.

Nuove iniziative nell’educazione al futuro

Enrico Giovannini, direttore scientifico dell’ASviS, ha sottolineato come gli italiani chiedano più attenzione al futuro e come le scuole possano diventare strumenti fondamentali per favorire una cittadinanza consapevole. In quest’ottica, l’ASviS collabora con il Ministero dell’Istruzione per integrare nei programmi scolastici percorsi di educazione alla sostenibilità e al futuro, coinvolgendo anche le università tramite la Rete delle Università per lo Sviluppo Sostenibile. Tali iniziative mirano a diffondere la “Futures Literacy”, un approccio che insegna a prevedere, pianificare e agire con una visione a lungo termine.

Implementazione nelle scuole

Il progetto prevede l’introduzione di moduli dedicati alla formulazione di scenari futuri, alla analisi delle sfide globali e alla promozione di comportamenti sostenibili. Questi percorsi sono stati già avviati in alcuni istituti con l’obiettivo di rafforzare la capacità dei giovani di affrontare le trasformazioni sociali ed economiche in modo consapevole e propositivo.

Approfondimenti sulla normativa e i bandi

Approfondimenti sulla normativa e i bandi

Il contesto attuale evidenzia una crescente sfiducia tra gli italiani riguardo al futuro del Paese, secondo un’indagine che mostra come il 46% degli intervistati si dichiari pessimista e solo il 7% consideri la scuola come uno strumento orientato al domani. Questa situazione sottolinea l’importanza di sviluppare e implementare normative e bandi che favoriscano un'educazione lungimirante e sostenibile. Le normative esistenti spesso incentivano progetti innovativi nelle scuole, promuovendo l'inserimento di moduli dedicati alle competenze trasversali e alla cittadinanza attiva, fondamentali per formare cittadini consapevoli e responsabili. I bandi pubblici rappresentano un'opportunità concreta per le istituzioni scolastiche di accedere a risorse che sostengano iniziative di formazione e sensibilizzazione, creando ambiente favorevole alla sperimentazione di metodi didattici innovativi e inclusivi. È importante che educatori e stakeholder si mantengano aggiornati sulle opportunità offerte dalla normativa, partecipando attivamente a questi processi e contribuendo a costruire un sistema scolastico più innovativo e orientato al futuro. La strategia vincente consiste nel combinare conoscenza normativa e partecipazione a progetti, per rafforzare l’impegno verso un’educazione che risponda alle sfide di un mondo in rapida evoluzione. Questa attenzione alle politiche e ai bandi può essere il primo passo concreto verso un miglioramento della percezione collettiva riguardo al futuro sapendo che si sta investendo su strumenti efficaci e validi.

Analisi delle preoccupazioni degli italiani

Inoltre, l'indagine rivela che il 46% degli italiani si sente pessimista riguardo al futuro del Paese, un dato che evidenzia una diffusa sfiducia nelle istituzioni e nelle prospettive di progresso. Tra le preoccupazioni più critiche vi è anche il giudizio sulla scuola, che solo il 7% della popolazione considera orientata efficacemente al domani, sottolineando una percezione di insufficiente innovazione e adattamento ai cambiamenti necessari. Questa convinzione negativa contribuisce a una generale sensazione di incertezza e a una richiesta crescente di riforme nei sistemi educativi e sociali, nel tentativo di costruire un futuro più promettente per le nuove generazioni. L’indagine mostra quindi un quadro complesso di timori e speranze, con un forte desiderio di cambiamento supportato dalla fiducia nella scienza e nella partecipazione civica.

Futuri di speranza e impegni civici

Nonostante le sfide percepite, molti italiani manifestano un impegno civico significativo e una speranza di miglioramento. La crescente attenzione verso le questioni ambientali e sociali dimostra una volontà condivisa di promuovere cambiamenti positivi nel Paese. Ad esempio, l’appoggio diffuso a iniziative come la Legge sul Clima e l’idea di introdurre un’imposta sulle grandi ricchezze indica un desiderio di giustizia sociale e sostenibilità a lungo termine. Inoltre, queste percentuali riflettono un senso di responsabilità collettiva e la convinzione che le scelte politiche e sociali possano influenzare significativamente il futuro. Nonostante il pessimismo mostrato dal 46% degli italiani riguardo alle prospettive future e le critiche sulla scuola, la maggioranza dimostra di voler impegnarsi attivamente per un domani più equo e sostenibile, riconoscendo l'importanza di un cambiamento condiviso e consapevole.

FAQs
Il 46% degli italiani è pessimista sul futuro del Paese e boccia la scuola: solo il 7% la vede orientata al domani. L’indagine — approfondimento e guida

Perché il 46% degli italiani si sente pessimista sul futuro del Paese? +

La sfiducia nelle istituzioni, nelle politiche di sviluppo e nelle prospettive di progresso alimenta il pessimismo tra gli italiani, secondo l’indagine condotta nel 2025.

Qual è la percezione degli italiani sulla scuola e il suo orientamento al futuro? +

Solo il 7% degli italiani considera la scuola orientata al domani, mentre il 93% la percepisce come legata a modelli ormai superati, evidenziando una percezione di scarsissima innovazione.

Quali strumenti propone l’indagine per migliorare la percezione del futuro in Italia? +

L’indagine suggerisce di sviluppare normative e bandi che incentivino un’educazione innovativa e sostenibile, promuovendo formazione su competenze trasversali e cittadinanza attiva.

Come viene definito il “Barometro del Futuro” e quale scopo ha? +

È uno strumento di analisi promosso dall’ASviS e realizzato con il supporto di Piepoli, volto a comprendere le percezioni degli italiani sul futuro e le sfide sociali e ambientali.

Quali sono i principali risultati dell’indagine sul pessimismo degli italiani? +

L’80% degli italiani si fida della scienza, mentre solo il 29% ha fiducia nelle istituzioni e il 24% nei media. Inoltre, il 75% ritiene fondamentale un’educazione al futuro nelle scuole.

Qual è il livello di fiducia degli italiani nelle istituzioni e nelle politiche pubbliche? +

L’indagine evidenzia una bassa fiducia nelle istituzioni, con solo il 29% degli italiani che le considera affidabili, e un 4% che attribuisce un ruolo positivo alla politica nel pianificare il futuro.

Quali iniziative sono state avviate per rafforzare l’educazione al futuro nelle scuole? +

L’ASviS collabora con il Ministero dell’Istruzione per inserire programmi di educazione alla sostenibilità e al futuro, coinvolgendo anche le università tramite la Rete per lo Sviluppo Sostenibile.

Quali sono le principali preoccupazioni degli italiani riguardo al futuro? +

Le principali preoccupazioni riguardano la sfiducia nelle istituzioni, il rischio di regressione sociale e l’insufficiente innovazione del sistema educativo, con previsioni di incertezza e stagnazione.

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