La situazione dei lavoratori precari nella scuola pubblica italiana continua a essere critica, con oltre 300.000 persone prive di futures certe. La Flc Cgil ha annunciato una manifestazione nazionale a Roma il 13 novembre 2025, per chiedere risposte concrete alle criticità del settore. Questa mobilitazione coinvolge docenti e personale ATA che desiderano stabilità e una riforma efficace delle politiche scolastiche.
- Il numero di precari supera le 300.000 unità
- Manifestazione a Roma davanti al Ministero dell'Istruzione il 13 novembre
- Critiche alle mancate politiche di stabilizzazione e alle risposte inadeguate del governo
Contesto della situazione dei lavoratori precari nella scuola pubblica italiana
Secondo i dati della Flc Cgil, sono circa 300 mila i precari della scuola pubblica italiana che si trovano senza una prospettiva di stabilizzazione, una realtà che aumenta la precarietà tra il personale scolastico. Questi lavoratori, molti dei quali svolgono ruoli fondamentali nell’istruzione di milioni di studenti, si trovano in una situazione di incertezza permanente che influisce negativamente sulla loro stabilità lavorativa e sulla qualità del servizio offerto. La mancanza di un percorso di inquadramento stabile ha anche ripercussioni sulla motivazione e sulla crescita professionale di questi docenti e personale ATA, impedendo loro di pianificare il futuro e di dedicarsi con maggior impegno alla didattica.
Le recenti iniziative legislative e le misure di bilancio adottate dal governo non sono riuscite a risolvere questi problemi, lasciando inalterate le criticità di fondo. In risposta a questa situazione, la Flc Cgil ha annunciato una manifestazione nazionale che si svolgerà il 13 novembre a Roma, raccogliendo il disagio di lavoratori precari e delle loro organizzazioni sindacali. Questa mobilitazione mira a chiedere un intervento concreto per la stabilizzazione del personale e per un investimento strutturale nel sistema scolastico pubblico, con l’obiettivo di garantire dignità e sicurezza ai lavoratori e qualità alla scuola italiana.
È fondamentale, dunque, poggiare su politiche di lungo termine e su un piano di assunzioni che favorisca l’ingresso stabile di docenti e personale educativo, riducendo al minimo i contratti a termine e valorizzando le competenze di chi lavora quotidianamente nelle scuole. Solo così si potranno migliorare davvero le condizioni di lavoro e assicurare un livello elevato di istruzione per tutte le generazioni future.
Quali sono le cause principali delle difficoltà dei precari?
Una delle principali cause delle difficoltà dei precari nella scuola italiana riguarda la condizione di estrema precarietà contrattuale, che interessa circa 300 mila precari scuola senza prospettive di stabilizzazione, come evidenziato dalla Flc Cgil. Questa situazione si traduce in un’instabilità lavorativa continua, che ostacola la pianificazione a lungo termine e la possibilità di sviluppo professionale per questi lavoratori. La mancanza di misure di stabilizzazione per i contratti a termine crea un mercato del lavoro alquanto iniquo, con ricorsi frequenti a proroghe temporanee che non garantiscono sicurezza né ai docenti né agli studenti. Inoltre, si riscontra una forte carenza di posti riservati al sostegno, spesso ancora non coperti, il che peggiora le condizioni di lavoro di chi opera nel settore dell’assistenza agli alunni con disabilità. Questa carenza di risorse porta a un aumento della pressione sui precari, che devono affrontare carichi di lavoro maggiori senza adeguate supporti. Un’altra causa riguarda l’attenzione insufficiente alle esigenze del personale ATA, che svolge un ruolo fondamentale nel funzionamento quotidiano delle scuole, ma spesso si trova in condizioni di insufficiente riconoscimento e tutela. La mancanza di interventi strutturali per migliorare le condizioni di lavoro di tutto il personale scolastico precario contribuisce a un ciclo di insoddisfazione e di poca stabilità all’interno del settore. Questi fattori, combinati, alimentano un senso di insicurezza e di sfiducia tra i precari, rendendo ancora più urgente l’intervento delle istituzioni per riformare il sistema di reclutamento e stabilizzazione, come richiesto anche durante la manifestazione del 13 novembre a Roma.
Perché la manifestazione è importante?
La manifestazione del 13 novembre assume un rilievo fondamentale nel contesto delle condizioni dei precari scuola, che attualmente ammontano a circa 300 mila, come evidenziato dalla Flc Cgil. Questi insegnanti e operatori scolastici, che lavorano con contratti a termine o in situazioni di grande incertezza, si trovano spesso senza prospettive di stabilizzazione e con salari insufficienti, compromettendo la qualità dell’istruzione offerta agli studenti. La mobilitazione rappresenta quindi un momento di grande importanza perché mette in evidenza la necessità di riformare il sistema di reclutamento e di contrattazione del settore scolastico, chiedendo interventi concreti per garantire stabilità e diritti per tutto il personale precario.
Inoltre, la manifestazione mira a sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sulla gravità della situazione, sottolineando che un sistema educativo forte e inclusivo richiede personale affidabile e motivato. La mobilitazione si configura come un’occasione preziosa per sollecitare l’attenzione delle forze politiche e di Governo sulle questioni di meritocrazia, equità e qualità dell’istruzione, elementi indispensabili per assicurare un futuro sostenibile e competitivo al nostro Paese. La presenza di una vasta partecipazione dimostra come il problema non riguardi solo gli insegnanti, ma l’intera società, che ha il dovere di investire in un settore strategico come quello dell’educazione.
Temi principali della protesta
- Stabilizzazione di tutti i posti vacanti e in deroga
- Problemi legati ai concorsi 2020, PNRR e alle assunzioni da graduatorie di istituto
- Condizioni di lavoro e formazione del personale precario
Criticità specifiche e chiedimenti del sindacato
La Flc Cgil evidenzia numerose criticità che necessitano di interventi immediati. Tra queste, si segnalano l’assenza di risposte riguardo ai posti destinati al sostegno, la sospensione delle assunzioni per gli idonei dei concorsi 2020 e i problemi riguardanti la formazione professionale.
Le principali proteste del sindacato
- Mancanza di soluzioni per il personale ATA giovane e qualificato
- Assenza di finanziamenti per corsi e percorsi di abilitazione
- Ingannevoli pratiche di titoli online ed esteri a pagamento
- Incertezza sulla regolamentazione delle supplenze e algoritmi di assegnazione
- Impossibilità di partecipare al concorso PNRR 3 per alcuni specializzandi
Critiche al governo Meloni e alle politiche scolastiche in atto
Il sindacato accusa l’esecutivo di aver mantenuto un sistema scolastico caratterizzato dall’instabilità, alimentata da scelte politiche inefficaci e mancate investimenti. Tamponare i problemi di uno dei settori più critici del Paese richiede politiche di stabilizzazione e valorizzazione del personale, come richiesto anche dall’Unione Europea. Flc Cgil esorta il governo a portare avanti riforme strutturali, altrimenti il rischio di un deterioramento continuo si farà sentire.
Risposte richieste dal sindacato
Le richieste del sindacato riguardano principalmente un incremento delle assunzioni e la stabilizzazione dei precari della scuola, che attualmente sono circa 300 mila senza prospettive di futuro stabile. La Flc Cgil evidenzia come questa situazione abbia ripercussioni negative sulla continuità didattica, sulla qualità dell'insegnamento e sull'intero sistema scolastico. È in questa cornice che si inserisce la manifestazione nazionale programmata per il 13 novembre a Roma, un momento di mobilitazione per chiedere interventi tempestivi e concreti da parte delle istituzioni, al fine di valorizzare il lavoro degli insegnanti precari e creare un percorso di stabilità professionale per tutti i soggetti coinvolti. Le richieste sono rivolte anche a maggiori investimenti nel sistema scolastico e a politiche che favoriscano un piano di assunzioni strutturali, in modo da garantire un ambiente di lavoro stabile e una formazione di qualità per gli studenti.
FAQs
Precari scuola, Flc Cgil: 300 mila senza prospettive, manifestazione nazionale il 13 novembre a Roma
Circa 300.000 precari della scuola pubblica italiana si trovano senza prospettive di stabilizzazione, vivendo in condizioni di incertezza e insoddisfazione lavorativa.
Per chiedere interventi concreti di stabilizzazione e investimenti nel sistema scolastico, rispondendo alle criticità dei lavoratori precari.
Le cause principali sono la precarietà dei contratti, la carenza di posti riservati al sostegno e il mancato riconoscimento del ruolo del personale ATA, che ostacolano la stabilità e lo sviluppo professionale.
Rappresenta un momento di visibilità per le criticità del settore, sensibilizza opinione pubblica e istituzioni sulla necessità di riforme e stabilizzazioni.
Stabilizzazione di posti vacanti, problematiche dei concorsi 2020, PNRR e assunzioni da graduatorie di istituto, oltre alle condizioni di lavoro e formazione del personale precario.
Il sindacato segnala l'assenza di risposte sui posti di sostegno, sospensioni di assunzioni e problemi legati alla formazione professionale, richiedendo interventi immediati.
Chiede un aumento delle assunzioni e la stabilizzazione dei circa 300.000 precari, per migliorare la continuità didattica e la qualità educativa.
La precarietà influisce negativamente sulla motivazione, sulla crescita professionale e sulla qualità del servizio scolastico, creando insicurezza tra i lavoratori.
Il sindacato richiede politiche di lungo termine, piani di assunzioni strutturali e la riduzione dei contratti a termine per garantire stabilità e qualità.