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Stop al recupero scolastico accelerato, dal 2025/26 due anni al massimo. Arriva il sì del CSPI al DECRETO sulle nuove regole degli esami di idoneità — approfondimento e guida

Regole scolastiche scritte alla lavagna: divieto di copiare, usare cellulari e masticare chewing gum, in riferimento al recupero scolastico.

Il provvedimento, approvato dal CSPI, introduce limiti più severi al recupero degli anni scolastici e alle modalità degli esami di idoneità nella scuola secondaria di secondo grado, con effetti a partire dall’anno scolastico 2025/26. Queste novità mirano a rafforzare la trasparenza e la regolarità dei percorsi di recupero, favorendo un sistema più equilibrato e controllato.

  • Modifiche alle norme sugli esami di idoneità dal 2025/26
  • Limite massimo di due anni per ogni esame di idoneità nello stesso anno scolastico
  • Nuove procedure di verifica e controlli più rigorosi
  • Approvazione con parere favorevole del CSPI

Nuove regole per gli esami di idoneità a partire dal 2025/26

Le nuove regole stabiliscono una restrizione più chiara e severa sui tempi di recupero degli anni scolastici, eliminando definitivamente la possibilità di ricorrere a percorsi di recupero accelerato. A partire dall’anno scolastico 2025/26, infatti, non sarà più consentito uno stile di recupero che vada oltre i due anni di scuola secondaria di secondo grado, garantendo così una maggiore stabilità e prevedibilità nell’iter formativo degli studenti. Questa modifica mira a ridurre pratiche di promozione facilitata e a garantire un percorso di apprendimento più approfondito e meritocratico, valorizzando il reale livello di preparazione di ogni studentessendo.

Il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (CSPI) ha espresso il suo consenso al decreto, sottolineando l’importanza di applicare regole più rigorose per assicurare la trasparenza e l’efficacia delle procedure di idoneità. Tra le novità principali, si evidenzia anche la definizione di limiti più precisi per l’organizzazione delle sessioni di esame, che dovranno avvenire in tempi stretti e ben definiti, evitando proroghe ingiustificate che potrebbero favorire pratiche poco chiare. Inoltre, il decreto prevede l’adozione di strumenti di valutazione più oggettivi e standardizzati, per garantire che ogni student venga giudicato in modo equo e basato su criteri trasparenti. Questa riforma rappresenta un passo importante verso un sistema di esami più giusto, equilibrato e volto a valorizzare il percorso di apprendimento, piuttosto che a concedere recuperi rapidi e poco approfonditi, che spesso rischiano di precostituire un mancato reale sviluppo delle competenze.

Quali sono le nuove regole sugli esami di idoneità

Una delle novità più significative introdotte dal nuovo decreto riguarda le modalità di recupero degli esami di idoneità. Contrariamente alle precedenti normative, che prevedevano un sistema di recupero più flessibile e spesso accelerato, il decreto attuale pone un limite preciso al numero di tentativi di recupero. Infatti, lo studente può sostenere al massimo due esami di idoneità nel corso di due anni successivi a quello in cui è stato ammesso, purché l’ammissione stessa sia stata ottenuta tramite scrutinio finale. Questa misura mira a garantire un percorso di studi più strutturato e a ridurre le situazioni di recupero accelerato o procrastinato.

Inoltre, il decreto chiarisce che questa disposizione si applica a tutte le scuole secondarie di secondo grado, uniformando così le regole su tutto il territorio nazionale e assicurando maggiore equità tra gli istituti. Si tratta di un intervento importante per prevenire pratiche di recupero troppo snelle o estese nel tempo, favorendo invece un percorso formativo più rigoroso e qualitativamente più consistente. La scelta di limitare il numero di esami di idoneità riflette una volontà di rafforzare il percorso educativo e di promuovere un approccio più strutturato alla preparazione degli studenti.

Questa regolamentazione si inserisce nel quadro delle nuove regole sugli esami di idoneità approvate dal CSPI, che ha dato il suo consenso al decreto, sottolineando l'importanza di norme chiare e condivise. La decisione di mettere un limite temporale e quantitativo ai recuperi mira anche a ridurre il rischio di atti di scorciatoia e a incentivare un impegno più serio e continuativo da parte degli studenti. In conclusione, queste regole rappresentano un passo avanti verso un sistema di valutazione più rigoroso e coerente, che mira a coniugare qualità dell’istruzione e tutela degli studenti.

Procedure di controllo e affidabilità

Le nuove procedure di controllo introdotte dal nuovo decreto mirano a garantire trasparenza e affidabilità nel processo di recupero scolastico. In particolare, si stabilisce che le richieste di recupero tramite esame singolo, volto a coprire fino a due anni di programmi, devono essere sottoposte a un rigoroso procedimento di verifica. La comunicazione ufficiale delle richieste all’Ufficio scolastico regionale costituisce il primo passo, assicurando che ogni istanza venga monitorata e censita adeguatamente. Successivamente, l’Ufficio nominerà un presidente esterno alla scuola, scelto tra professionisti e esperti riconosciuti nel settore dell’istruzione, che presiederà la commissione d’esame. Questa figura esterna avrà il compito di garantire imparzialità e qualificazione nel processo di valutazione, prevenendo qualsiasi forma di favoritismo o di scorrettezza. La presenza di un presidente esterno rappresenta un rafforzamento significativo del sistema di controlli, assicurando che il percorso di recupero sia giudicato secondo standard elevati di trasparenza e integrità. Oltre a questi controlli, le procedure prevedono anche momenti di verifica intermedia e l’adozione di criteri di valutazione oggettivi, contribuendo così a un processo di recupero più corretto e affidabile per gli studenti. Il nuovo sistema è stato pensato anche per scoraggiare pratiche di recupero accelerato che compromettono la qualità dell’apprendimento e la preparazione degli studenti, allineandosi con l’obiettivo di mantenere elevati standard di istruzione nel nostro sistema scolastico.

Problemi organizzativi e proposte

Problemi organizzativi e proposte

Il CSPI ha evidenziato alcune criticità legate alle recenti norme sugli esami di idoneità, sottolineando in particolare la complessità organizzativa che le nuove regole comportano. In quest’ottica, si propone di semplificare il processo di nomina dei dirigenti esterni, riducendo ad esempio il numero massimo di richieste simultanee che una scuola può gestire, al fine di evitare sovraccarichi amministrativi. Viene inoltre suggerita l’introduzione di procedure più snelle e standardizzate, che facilitino il coordinamento tra le diverse istituzioni scolastiche e garantiscano l’efficacia delle operazioni. Un’altra proposta riguarda la limitazione del recupero scolastico accelerato, che si vuole fermare dal 2025/26 a un massimo di due anni, così da evitare prolungamenti eccessivi che potrebbero complicare l'organizzazione didattica e amministrativa. Il nuovo quadro normativo, approvato dal CSPI, mira quindi a ottimizzare la gestione degli esami e delle attività di recupero, garantendo sia qualità che efficienza nel processo di valutazione degli studenti.

Vantaggi delle nuove regole per gli studenti

Le nuove norme prevedono prove d’esame più articolate, con verifiche distinte per ogni anno e disciplina. Questo approccio mira a garantire una valutazione più accurata delle competenze acquisite, anche in caso di programmi non affrontati completamente in precedenza.

Quando entra in vigore e come viene gestito il cambiamento

Le nuove regole entreranno in vigore dall’anno scolastico 2025/26, sostituendo le norme precedenti stabilite dal DM n. 5/2021. Tale innovazione si applicherà alle sessioni di esame che si svolgeranno entro il 30 giugno 2026, garantendo un periodo di transizione e di adeguamento per tutte le scuole italiane.

Non sono previsti maggiori oneri finanziari, poiché le procedure saranno gestite con le risorse già disponibili nell’organizzazione scolastica.

SCADENZA: 30/06/2026
DESTINATARI: studenti, scuole secondarie di secondo grado, Uffici scolastici regionali
MODALITÀ: nuova normativa applicata alle sessioni di esame entro il 2026
COSTO: nessuno aumento rispetto alle risorse ordinarie
LINK per approfondire

FAQs
Stop al recupero scolastico accelerato, dal 2025/26 due anni al massimo. Arriva il sì del CSPI al DECRETO sulle nuove regole degli esami di idoneità — approfondimento e guida

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Il decreto stabilisce un limite massimo di due anni per ogni recupero di idoneità, con norme più rigorose per le verifiche e l'organizzazione delle sessioni d'esame, per garantire trasparenza e qualità.

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Le nuove regole entreranno in vigore dall’anno scolastico 2025/26 e si applicheranno alle sessioni di esame che si svolgeranno entro il 30 giugno 2026.

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Il CSPI ha approvato le norme per garantire un sistema di esami più trasparente, equilibrato e volto a valorizzare concretamente le competenze degli studenti, eliminando pratiche di recupero accelerato.

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L’obiettivo è rendere i percorsi di recupero più strutturati e meritocratici, riducendo il rischio di promozioni facili e favorendo un apprendimento più approfondito.

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Le sessioni dovranno avvenire in tempi stretti e ben definiti, con strumenti di valutazione oggettivi e commissioni presidiate da presidenti esterni scelti tra professionisti qualificati.

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Il CSPI ha segnalato la complessità nell’organizzazione delle nomine dei presidenti esterni e la necessità di procedure più snelle e standardizzate per ridurre sovraccarichi amministrativi.

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Le nuove norme introducono prove più articolate e verifiche distinte per ogni anno e materia, migliorando la precisione e l’equità nelle valutazioni.

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Le norme vigorose puntano a garantire percorsi di studio più strutturati e meritocratici, evitando recuperi troppo rapidi e sconnessi dalla preparazione reale degli studenti.

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Le richieste vengono sottoposte a controlli rigorosi, con comunicazione all’Ufficio scolastico regionale, e presidiate da presidenti esterni che garantiscono imparzialità e validità.

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