Chi: Paolo Crepet, psichiatra e sociologo. Cosa: riflette sul valore del passato nella scuola e sull'importanza di recuperare elementi come giochi tradizionali e classici. Quando: in un contesto attuale di digitalizzazione crescente. Dove: in Italia, in relazione al sistema scolastico. Perché: per evidenziare come alcune pratiche del passato possano rafforzare il processo di apprendimento e la crescita dei bambini.
- Recupero di giochi manuali e classici come strumenti cognitivi.
- Importanza di bilanciare digitalizzazione e pratiche tradizionali.
- Valorizzazione del ragionamento critico e della cultura classica.
- Critica alla nostalgia senza analisi critica del passato.
- Ruolo degli strumenti culturali del passato nella formazione moderna.
Il valore del passato nella scuola di Crepet
Il valore del passato nella scuola di Crepet
Paolo Crepet sostiene che l'educazione dovrebbe attingere con attenzione a elementi del passato per migliorare l’efficacia cognitiva. In passato, i bambini avevano un livello di attenzione maggiore e si divertivano con giochi manuali come Shangai, che stimolano il cervello e migliorano le capacità strategiche. Crepet invita a valorizzare questi strumenti, spesso trascurati nell’epoca digitale, per sviluppare concentrazione e serenità. La sua proposta non si tratta di nostalgia, ma di recuperare pratiche pedagogiche che favoriscono l’apprendimento attraverso il gioco attivo e la manualità. In questo modo, si può contrastare la passività digitale che predispone i bambini a un’attenzione più corti e meno profonde.
Crepet sottolinea che molte delle attività di una volta, come i giochi di strada, i puzzle, o i giochi di costruzione, stimolano non solo le capacità motorie, ma anche il pensiero critico e la socializzazione. Questi metodi, oltre a essere più coinvolgenti, permettono ai bambini di imparare in modo naturale e divertente, favorendo una crescita equilibrata. Ricordare e reintrodurre alcune pratiche di un passato meno digitalizzato può aiutare a creare un ambiente scolastico più dinamico ed efficiente, che mette al centro l’apprendimento attivo e la curiosità. In un’epoca dominata dalla tecnologia, trovare un equilibrio tra innovazione e tradizione può essere la chiave per una formazione più completa e consapevole.
Le pratiche passate e le qualità perdute
Le pratiche scolastiche di cinquant’anni fa erano caratterizzate da un approccio più pratico e meno dipendente dalla tecnologia, con un’enfasi sul gioco e sull’interazione diretta tra bambini e insegnanti. Crepet ricorda che quei metodi favorivano un ambiente di apprendimento stimolante, dove l'attenzione e la concentrazione erano più facilmente mantenute, grazie anche alla semplicità degli strumenti usati e alla poca presenza di distrazioni digitali. I giochi tradizionali coinvolgevano i bambini in attività che richiedevano strategia, collaborazione e capacità di problem solving, elementi fondamentali per lo sviluppo di competenze sociali ed emotive. Inoltre, tali pratiche favorivano un coinvolgimento più profondo e immediato nelle attività scolastiche, contribuendo a mantenere alta la motivazione e la curiosità naturale dei bambini. La perdita di queste pratiche, associata all’uso predominante delle tecnologie digitali, ha portato a un cambiamento nel modo di apprendere, talvolta riducendo le opportunità di esercitare la concentrazione e l’attenzione prolungata. La sfida odierna è quindi quella di integrare le innovazioni digitali con pratiche educative che conservino gli aspetti qualificanti delle metodologie passate, promuovendo così uno sviluppo armonico e completo delle capacità dei bambini.
Quali elementi recuperare e come
Secondo Crepet, un elemento fondamentale da recuperare è sicuramente il contatto diretto con il gioco tradizionale, come i giochi di società e i giocattoli manuali, che stimolano la creatività e l’interazione tra i bambini. Questi strumenti permettono di sviluppare competenze sociali, di problem solving e di attenzione, aspetti che sembrano essere meno privilegiati nell’attuale contesto digitale. È importante, inoltre, valorizzare le attività di narrazione e di lettura condivisa, affinché i bambini possano migliorare la capacità di concentrazione e di ascolto attivo, competenze fondamentali per l’apprendimento. La memoria storica e culturale può essere rafforzata attraverso la riscoperta di storie e tradizioni locali, coinvolgendo le famiglie e le comunità educative nel processo di recupero di pratiche che hanno resistito al tempo. Crepet sottolinea che l’obiettivo è creare un equilibrio tra i metodi tradizionali e le innovazioni didattiche, integrando strumenti digitali e tecnologie all’avanguardia con pratiche che favoriscono l’engagement e il divertimento dei bambini. Solo così si può costruire un ambiente di apprendimento stimolante, che rispetti le caratteristiche dei più giovani e valorizzi la ricchezza del patrimonio culturale, evitando derive nostalgiche e puntando invece a un arricchimento pedagogico efficace e sostenibile.
Perché i giochi tradizionali sono importanti
Secondo Crepet, la qualità dei giochi tradizionali era superiore a quella delle attività digitali odierne, perché incentivava l'interazione fisica e il pensiero critico. La scuola di 50 anni fa era considerata più divertente perché permetteva ai bambini di partecipare a giochi che richiedevano attenzione e coinvolgimento continuo. Tali giochi favorivano lo sviluppo di competenze sociali, come la comunicazione e la collaborazione, che sono fondamentali anche nel contesto della crescita personale e relazionale. Inoltre, i giochi tradizionali spingevano i bambini a usare l'immaginazione e la creatività, aspetti che spesso si perdono con l'uso eccessivo delle tecnologie digitali. Per questo motivo, preservare e valorizzare i giochi tradizionali rappresenta un modo efficace per favorire uno sviluppo equilibrato e completo dei più giovani.
Perché non bisogna abbandonare i classici
I classici aiutano a rafforzare l’identità culturale e emotiva. La loro trasmissione permette ai giovani di confrontarsi con grandi pensatori e artisti, mantenendo vivo il patrimonio culturale e civile.
La critica alla nostalgia e al ritorno al passato
Secondo Crepet, la visione nostalgica non deve portare a un ritorno a pratiche oppressivi o autoritarie, ma deve essere un’occasione di analisi critica. Ricorda che anche il passato aveva aspetti negativi, come l’autoritarismo e la violenza domestica, che devono essere valutati con equilibrio.
Valutare cosa recuperare
La sfida è distinguere tra pratiche che arricchiscono e quelle da abbandonare. Crepet invita a esercitare un ragionamento critico, evitando visioni binarie e preferendo un approccio che preservi i valori positivi e li adatti alle esigenze contemporanee.
Il ruolo dei grandi autori e figure storiche nella scuola
Crepet insiste sull’importanza di proporre figure come Omero o Ulisse nella didattica. Questi personaggi sono strumenti di riflessione, che aiutano i giovani a comprendere il mondo e la propria identità culturale in modo più profondo.
Ulisse come modello senza tempo
Ulisse rappresenta un esempio di tenacia, intelligenza e capacità di adattarsi alle sfide. Crepet sottolinea che tali figure devono avere un ruolo centrale nell’educazione, perché insegnano ai ragazzi a affrontare le difficoltà con pensiero critico e resilienza.
Conclusione: il confronto tra passato e futuro
Per Crepet, il recupero dei valori culturali e pedagogici del passato è fondamentale per creare una scuola più completa, in grado di formare cittadini critici e consapevoli. La sfida consiste nel saper integrare le pratiche tradizionali con le innovazioni, mantenendo sempre un occhio attento alla crescita emotiva e cognitiva dei giovani. La scuola di oggi può trarre grande vantaggio dalla riflessione sul passato, senza abbandonare l’innovazione digitale, per creare un ambiente di apprendimento più completo e stimolante.
FAQs
Crepet: “La scuola di 50 anni fa era più divertente e più attenta”
Crepet ritiene che in passato i bambini si divertivano con giochi manuali e attività sociali che stimolavano attenzione e coinvolgimento, elementi meno frequenti nell'epoca digitale.
Crepet attribuisce questa maggiore attenzione a pratiche educative più pratiche e meno distratte da tecnologie, favorendo la concentrazione e il coinvolgimento attivo.
Crepet consiglia di recuperare giochi tradizionali, attività manuali, narrazione condivisa e attività di socializzazione come strumenti pedagogici efficaci.
Il gioco tradizionale stimola attenzione, concentrazione, problem solving e socializzazione, favorendo un apprendimento più naturale e coinvolgente.
Crepet avverte che la nostalgia deve essere accompagnata da un'analisi critica, considerando anche gli aspetti negativi del passato come autoritarismo e violenza.
Crepet sostiene che personaggi come Ulisse educano i giovani alla tenacia, resilienza e capacità di affrontare le sfide, valori fondamentali nell’apprendimento storico e culturale.
Crepet propone di combinare strumenti digitali con pratiche tradizionali come giochi di strada, narrazione e attività manuali per un percorso pedagogico più completo e coinvolgente.
Perché favoriscono l'interazione fisica, il pensiero critico, la creatività e lo sviluppo di competenze sociali, aspetti meno presenti nelle attività digitali.
Il rischio è di ridurre le opportunità di concentrazione, socializzazione e sviluppo di competenze pratiche, compromettendo un apprendimento completo e armonico.