Proposte del Comitato Precari Uniti: verso una stabilità reale
Il Comitato Precari Uniti per la Scuola propone una riforma strutturale volta a risolvere il problema endemico del precariato nel settore scolastico. L’obiettivo è assicurare come priorità assoluta la stabilità professionale dei docenti e la continuità didattica per gli studenti, fondamentali per un sistema educativo di qualità.
Una nuova Graduatoria Unica Nazionale (GUN) per una selezione più equa
Al centro della proposta si trova l’istituzione di una Graduatoria Unica Nazionale (GUN), suddivisa per zone regionali. Questa misura mira a superare le attuali frammentazioni, garantendo trasparenza e valorizzando titoli di studio, idoneità concorsuali e esperienze di insegnamento. Particolare attenzione sarà rivolta ai docenti che hanno partecipato a concorsi nella stessa regione di riferimento, favorendo la mobilità e la stabilizzazione.
Focus sui docenti “triennalisti”: una promozione meritocratica
Un elemento chiave della riforma riguarda i cosiddetti “triennalisti”, ovvero i docenti con almeno 36 mesi di servizio negli ultimi 10 anni. Per loro si propone l’ingresso diretto alla fase orale del concorso PNRR 3 (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), senza dover affrontare prove preselettive o scritte. Questa misura intende premiare chi ha maturato un’esperienza significativa nel settore, riducendo i tempi e le difficoltà di accesso.
Sospensione dei concorsi paralleli e altre riforme per l’equità
Per eliminare disparità ingiuste, come le riserve di posti dedicate a servizi civili o preferenze basate su sesso e età, si propone la sospensione temporanea di alcuni concorsi paralleli, fino all’attuazione completa delle nuove regole. Inoltre, si prevede la possibilità di mobilità intercompartimentale, consentendo ai docenti di ruolo di trasferirsi volontariamente in altri settori pubblici, favorendo così l’assorbimento del precariato.
Sistema di reclutamento misto: equilibrio tra stabilizzazione e concorsi
Accanto alla proposta principale, si suggerisce un doppio canale di reclutamento:
- 50% delle assunzioni tramite concorsi pubblici
- 50% tramite Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS)
Questo approccio mira a garantire sia una graduale stabilizzazione del personale educativo sia il rispetto dei processi concorsuali per una selezione qualificata.
Finalità e obiettivi della riforma
Le proposte avanzate dal Comitato rappresentano strumenti concreti per superare la crisi del precariato che da anni destabilizza il sistema scolastico italiano. L’obiettivo è tutelare l’efficienza e la qualità dell’istruzione, garantendo al contempo stabilità e diritti ai lavoratori così come un ambiente di apprendimento stabile per gli studenti.
Invito al dialogo tra istituzioni e sindacati
Il Comitato Precari Uniti fa appello a un confronto immediato con Governo, Parlamento e Organizzazioni Sindacali. Solo attraverso un tavolo di lavoro condiviso sarà possibile trasformare queste proposte in soluzioni legislative efficaci e durature, per una scuola più giusta e stabile.
Domande frequenti sulla riforma contro l’emergenza precariato nella scuola italiana
L’obiettivo principale è garantire una stabilità reale ai docenti attraverso riforme strutturali, favorendo la continuità didattica e migliorando la qualità del sistema educativo, contrastando l’emergenza del precariato.
La GUN, suddivisa per zone regionali e valorizzando titoli, esperienze e idoneità concorsuali, mira a superare le frammentazioni attuali, offrendo un percorso trasparente e meritocratico che favorisce la mobilità e la stabilizzazione dei docenti.
Consentendo l’ingresso diretto alla fase orale senza prove preselettive o scritte, questa misura premia i docenti con esperienza significativa, riducendo tempi e difficoltà di accesso e promuovendo una meritocrazia più efficace.
La sospensione mira ad eliminare disparità ingiuste, come riserve di posti o preferenze di sesso e età, favorendo un’applicazione più equa delle nuove regole e una transizione ordinata verso il nuovo sistema di reclutamento.
Permettendo ai docenti di ruolo di trasferirsi volontariamente tra settori pubblici, questa misura favorisce l’assorbimento dei precari e promuove una maggiore flessibilità nel sistema, riducendo le sacche di precarietà.
Un sistema che combina concorsi pubblici e GPS garantisce sia una stabilizzazione graduale che una selezione qualificata, creando un equilibrio tra meritocrazia e esigenze di assunzione immediata.
Attraverso percorsi meritocratici, stabilità e l’abbattimento delle ingiustizie, si mira a creare un ambiente di insegnamento più efficace e stabile, che possa migliorare l’apprendimento degli studenti e la soddisfazione dei docenti.
Solo un dialogo condiviso può trasformare le proposte in soluzioni concrete, legislative ed efficaci, garantendo stabilità e diritto al lavoro ai docenti e un sistema scolastico più giusto.
Le principali sfide includono l’adozione di nuove norme legislative, il consenso tra le parti coinvolte e la gestione delle risorse necessarie per implementare efficacemente le riforme, affinché si traducano in benefici concreti per il sistema scolastico.
Attraverso l’istituzione di percorsi meritocratici e l’adozione di sistemi misti di reclutamento, questa riforma intende creare un equilibrio stabile che possa resistere alle fluttuazioni politiche e alle emergenze del precariato.